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Perché la sentenza della Corte Costituzionale tedesca non va sottovalutata

Pochi giorni fa, il 5 maggio, la Corte federale tedesca ha inteso richiamare la Banca centrale europea al rispetto del principio di proporzionalità nella sottoscrizione dei titoli di Stato. La Corte suprema affronta una questione cui l’opinione pubblica nazionale è storicamente molto sensibile anche per ragioni culturali: il rispetto del diritto alla tutela del risparmio (e per contraltare una avversione naturale all’indebitamento).

Il punto sollevato dalla Corte di Karlsruhe è squisitamente giuridico e non va sottovalutato. Il giudice, sulla scorta di una consolidata giurisprudenza dei principali Giudici delle leggi nazionali europee (tra essi, in primis, la Corte costituzionale italiana) rileva alla BCE che i diritti fondamentali sono prerogativa delle corti costituzionali e non della Corte di Giustizia Europea.

Lo stesso principio di leale collaborazione tra le corti superiori non può non rispettare il tema delle identità nazionali che pure sono annoverate tra i princìpi dei medesimi Trattati dell’Unione europea.

Dunque, in punto di diritto, le affermazioni della Corte tedesca non devono essere per nulla sottovalutate, né tampoco svilite in un conflitto tra organi di giustizia.

Continua a leggere l’articolo di Enrico Caterini e Gianni Pittella su Milano Finanza.

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