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La Apple vince la lotta per il marchio iBooks

IBooks

IBooksdi Alessio Baldi La Brick Tower Press (in seguito BTP) nel 2011 ha citato [Cfr. Allegato 1] in giudizio Apple sostenendo che l’uso del segno “iBooks” per descrivere la piattaforma di e-reader dell’azienda di Cupertino, violava i propri diritti di privativa su un marchio identico, acquistato assieme a varie altre attività da Byron Preiss nel 2006, autore ed editore specializzato in fumetti e fantascienza, morto in un incidente stradale nel luglio 2005 e tra i primi editori a rilasciare libri elettronici. BTP ha affermato di aver pubblicato oltre 1000 libri con il marchio “iBooks” a partire addirittura dal 1999. Quanto vantato dalla BTP  non ha sortito gli effetti sperati, poiché pochi giorni fa si è conclusa la vertenza con una pronuncia del Giudice distrettuale Denise Cote della United States Distric Court – Southern Disctrict of New york, che ha riconosciuto alla Apple il marchio “iBook” relativamente computer Mac venduti tra il 1999 ed il 2006 (nonostante abbia anche sottolineato che uso del termine in oggetto per descrivere un libro elettronico da parte della azienda di Cupertino, è cominciato soltanto nel 2010). Non solo, il Giudice distrettuale ha anche precisato nel suo provvedimento, che la BTP non è riuscita a dimostrare né un rischio di confusione per i consumatori né che Apple si è ingiustamente arricchita a spese dell’attore. Più esattamente si legge nella pronuncia che “they [BTP] have offered no evidence that consumers who use Apple’s iBooks software to download ebooks have come to believe that Apple has also entered the publishing business and is the publisher of all of the downloaded books, despite the fact that each book bears the imprint of its actual publisher”. [Cfr. Allegato 2] L’identificazione, dunque, da parte della BTP, della sua biblioteca digitale con lo stesso marchio “iBooks” fin dal 1999, non è da ritenersi tutelabile secondo il Giudice Cote, in quanto l’editore newyorkese non è mai stato titolare di quel segno (o meglio da una ricerca condotta presso l’Ufficio Statunitense dei brevetti e marchi – U.S. Patent and Trademark Office – è risultato esistere solo un deposito per quel trademark nel 1999, abbandonato però nel 2003). Piuttosto una ulteriore ricerca presso il medesimo Ufficio ha condotto a scoprire che Apple ha depositato il marchio “iBook” nel 2010 relativamente a “software for reading electronic publications on digital electronic devices” Apple, dunque, acquisita la licenza per l’uso del trademark “iBook” e conseguentemente tutelati i relativi diritti di privativa sullo stesso, rimane l’unica titolare di sfruttamento del segno contestato. Ancora oggi, però, si trova sul sito della J. T Colby & Company Inc and J. Boylston & Company, nella pagina dei contatti il controverso ibooks, 1230 Park Avenue, New York.

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