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Rc auto, l’attestato di rischio anche via social network. Mentre L’Antitrust accetta gli impegni di Facile.it e 6Sicuro

Dal primo giugno l’attestato di rischio degli automobilisti potrà essere inviato anche via Twitter, Facebook e Whatsapp. Ad annunciarlo è Antonio De Pascalis, capo del servizio studi Ivass, spiegando che il documento sarà a disposizione degli assicurati principalmente sul sito web della compagnia, ma andrà prevista anche un’altra modalità di invio a scelta tra quelle proposte dall’Ivass: posta elettronica, app per smartphone e social network. “Quella dei social network – spiega Dario Focarelli, direttore generale di Ania – è una modalità già utilizzata per altri fini da alcune assicurazioni e non escludo che potranno essere usati anche per l’invio degli attestati di rischio”. L’attestato potrà comunque continuare ad essere consegnato anche in formato cartaceo a chi ne farà richiesta alla propria assicurazione. Le novità riguardano anche l’aggiornamento in tempo reale della banca dati delle coperture assicurative. Dal 18 aprile scorso, infatti, i dati presenti nell’archivio digitale di Ania vengono automaticamente comunicati alla motorizzazione così da permettere l’omologazione del sistema dei controlli via autovelox, tutor e zone a traffico limitato con la banca dati e di rendere quindi le verifiche più efficienti. Chi invece deve limitare l’utilizzo delle notifiche telematiche è l’Agenzia delle Entrate, almeno stando a quanto recentemente stabilito Commissione Tributaria Provinciale di Benevento; con la sentenza. n. 969/2015, infatti, l’organo ha stabilito che gli uffici territoriali non possono notificare accertamenti fiscali tramite posta elettronica certificata, pena la nullità della notifica stessa. La pec può essere utilizzata dal fisco solo per comunicare la trattazione dell’udienza e il dispositivo della sentenza. Update 19.00 – L’Antitrust accetta gli impegni dei siti di comparazione delle polizze L’Autorità garante della Concorrenza e del Mercato ha intanto deciso di accettare e rendere obbligatori gli impegni proposti dalle società Facile.it e 6Sicuro per le attività di comparazione on line delle polizze assicurative RC auto sui rispettivi siti. Si concludono così le due istruttorie parallele avviate il 10 ottobre 2014 per accertare l’eventuale violazione delle norme sulle pratiche commerciali scorrette. “Un primo profilo contestato – spiega l’Antitrust in una nota – riguardava la scarsa trasparenza sui siti internet dei professionisti circa il numero e l’identità delle compagnie considerate, la loro rappresentatività, il processo di vendita e le fonti di guadagno del sito comparatore. Tutto ciò poteva generare ambiguità rispetto sia alla significatività dell’esito della comparazione sia alla presenza di eventuali interessi del comparatore nell’orientare le scelte del consumatore verso alcune polizze. In merito, gli impegni delle parti prevedono  l’inserimento sui propri siti internet di informazioni chiare e immediate circa il meccanismo di funzionamento del sito, le provvigioni riconosciute al comparatore dalle compagnie, nonché la quota di mercato delle compagnie oggetto di comparazione”. “Un secondo profilo – prosegue l’Authority – concerneva l’inserimento tra i risultati della comparazione di coperture assicurative accessorie rispetto a quella RC auto, in modo non aderente rispetto alle richieste del consumatore, rendendo così non omogenee e difficilmente comparabili le offerte delle compagnie. Gli impegni segnano il  passaggio a una procedura in cui verranno proposte solo polizze in linea con le caratteristiche prescelte dal consumatore, che potrà eventualmente selezionare con un click coperture aggiuntive, esprimendo in modo esplicito la propria volontà (c.d.opt-in)”. Gli impegni contengono, infine, misure volte a introdurre una maggiore trasparenza dei messaggi pubblicitari con particolare riferimento a claim del tipo risparmia fino a… . “Nell’accettare gli impegni – conclude l’Agcm – abbiamo rilevato che i vantaggi derivanti da un confronto rapido e immediato delle offerte di compagnie può consentire una significativa opportunità per il consumatore, favorendo anche una generale riduzione dei prezzi”.  

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