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Agcom, approvata modifica del Piano di assegnazione delle frequenze radiotelevisive

L’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni ha approvato il provvedimento di modifica del Piano di assegnazione delle frequenze per il servizio televisivo digitale terrestre nelle aree locali. Il provvedimento dell’Agcom rappresenta la prima fase di attuazione della legge n. 9 del 2014: in particolare, individua le frequenze assegnate ad operatori italiani che devono essere escluse dalla pianificazione, in quanto riconosciute e utilizzate dai Paesi confinanti e oggetto di accertate interferenze verso gli operatori esteri. “Si tratta – spiega l’Atuorità – di un primo passo di un percorso intrapreso in collaborazione con il Ministero dello sviluppo economico (MISE) per il riordino complessivo delle frequenze dello spettro radioelettrico assegnate alla televisione digitale terrestre. L’azione congiunta di Ministero e Autorità, nel rispetto dell’autonomia e della ripartizione delle rispettive competenze, mira a conseguire tre obiettivi fondamentali: un uso corretto delle risorse frequenziali, nel rispetto delle norme internazionali e degli accordi di coordinamento con gli Stati confinanti; un uso efficiente delle risorse pubbliche, tecniche (frequenze, numeri) ed economiche (contributi), riservate alla televisione digitale terrestre e la coerenza con le condizioni effettive del mercato e nel generale interesse di cittadini e consumatori; la tutela della produzione e distribuzione di contenuti televisivi locali”. “Nel raggiungere questi obiettivi – prosegue la nota di via Isonzo – l’Agcom ha ricercato le misure più idonee e tecnicamente adeguate, in modo da rispettare i business plan delle emittenti e generare i minori sacrifici possibili, nel pieno rispetto del principio di proporzionalità. Il conseguimento degli obiettivi indicati richiede un nuovo quadro regolamentare e normativo e un calendario di attuazione compatibile con gli impegni assunti dall’Italia nei tavoli di confronto internazionale come quello di Commissione Europea, ITU e Paesi confinanti”. E proprio sul piano continentale, poche ore fa è trapelata la proposta che la presidenza italiana dell’UE si appresta a fare al Consiglio in merito allo spettro radio, nella quale, tra le altre misure, si punta a rafforzare il coordinamento tra gli stati membri attraverso il Radio Spectrum Policy Group (RSPG), che riunisce le autorità nazionali competenti in materia di spettro. Tornando alla decisione dell’Agcom, ad essa sarà affiancato nei prossimi mesi il quadro normativo e regolamentare che completerà il percorso necessario alla piena attuazione della legge n. 9 del 2014, in linea con il pieno conseguimento degli obiettivi condivisi. LEGGI Spettro radio UE, il “rapporto Lamy”: “Banda 700 mhz sia destinata a wireless broadband dal 2020″ 25 settembre 2014

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