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Iss, arriva il Codice etico. Il commissario Ricciardi: “Sarà la nostra bussola”

L’Istituto Superiore di Sanità ha il suo Codice di etica rivolto ai ricercatori e a tutto il personale. È stato infatti pubblicato oggi il testo messo a punto dal Comitato Etico dell’Ente e che, come spiega il vicepresidente del Comitato stesso Carlo Petrini, “attinge a un patrimonio di valori consolidati e ampiamente condivisi, enunciati nei principali documenti sull’argomento. Il Codice non è un manuale applicativo delle normative vigenti, né una loro sintesi: esso richiama principi di etica di riferimento per le attività di ricerca e istituzionali svolte in Istituto”. Il documento è suddiviso in cinque parti: integrità nella ricerca, conflitti di interessi, ricerca con l’uomo, ricerca e interventi di sanità pubblica e sperimentazione animale. Per quanto riguarda l’integrità nella ricerca, il Comitato Etico dell’ISS ha deciso di recepire integralmente la sintesi dell’”European Code of conduct for research integrity” del 2011, ritenuto il documento più autorevole e completo in Europa. Il testo è adottato dall’European Science Foundation (ESF) e dalla federazione All European Academies (ALLEA), alla quale aderiscono 53 Accademie nazionali di 40 stati. Il documento è stato adottato anche da numerose istituzioni scientifiche in vari paesi europei. La seconda sezione propone alcuni criteri generali per individuare e gestire i conflitti di interessi. L’ISS, come da Statuto, “persegue la tutela della salute pubblica, in particolare attraverso lo svolgimento delle funzioni di ricerca, controllo, consulenza, regolazione e formazione”, ed è quindi inevitabile che vi siano relazioni e collaborazioni con istituzioni, private e pubbliche, da cui potrebbero nascere conflitti di interessi. “Al fine di garantire l’integrità del giudizio professionale e di preservare la fiducia dei cittadini nei confronti dell’operato del personale dell’ISS – precisa l’Ente – il Codice suggerisce i criteri di base per vigilare e fronteggiare eventuali conflitti e invita, in particolare, alla dichiarazione degli stessi; in appendice è, infatti, proposto un modello di Dichiarazione pubblica di conflitti di interessi dei ricercatori dell’ISS“. Relativamente alla ricerca con l’uomo, un ambito cruciale per l’etica a causa dei possibili rischi per le persone che partecipano a sperimentazioni, il Codice dell’ISS evidenzia soprattutto: il valore e la validità della ricerca, l’equità nella selezione dei soggetti, il rapporto tra e benefici e rischi, l’indipendenza della revisione (ovvero la valutazione della ricerca da parte di organismi indipendenti), il consenso informato, il rispetto per i soggetti potenziali e arruolati. Nella quarta parte, che riguarda la ricerca e gli interventi di sanità pubblica, il Codice ricorda l’importanza di “valutare, tutelare e promuovere, nelle scelte di sanità pubblica, non soltanto il bene collettivo e complessivo, ma anche quello di ogni singola persona”. Infine, per quanto attiene alla sperimentazione animale, si invita a “promuovere ricerche scientifiche originali, che non duplichino ricerche esistenti e che siano condotte attraverso una metodologia che riduca al minimo lo stress dell’animale. Ciò anche in relazione al nuovo assetto normativo determinatosi in Italia con il recepimento della direttiva 2010/63/UE”. “Una bussola da cui ripartire, una metodologia a cui si possa ispirare tutta la ricerca italiana e che d’ora in poi ispirerà il nostro lavoro”, lo definisce il Commissario dell’ISS Walter Ricciardi in un’intervista rilasciata a Quotidianosanità.it. 13 gennaio 2015

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