skip to Main Content

Diritto d’autore in Europa, gli scrittori: “Non comprendiamo insistenza a volerlo riformare a ogni costo”

“Sia detto francamente: noi, autori di libri, non comprendiamo la vostra insistenza a voler ad ogni costo riformare il diritto d’autore in Europa”. È quanto si legge in una lettera aperta che, in forma di petizione, è stata inviata alle Autorità europee dalla Federazione Italiana Unitaria Scrittori (Fuis) e dal Conseil Permanent des Ecrivains (CPE) francese. “La Commissione Europea – si legge nel documento – sbaglia bersaglio quando se la prende con il diritto d’autore per favorire la creazione di un mercato unico digitale, allorché il diritto d’autore è condicio sine qua non della creazione delle opere. Indebolirlo sarebbe come prosciugare la fonte del mercato del libro digitale prima ancora che questo prenda veramente il via. Un diritto d’autore indebolito fa una letteratura impoverita. Il diritto d’autore non è un ostacolo alla circolazione delle opere. La cessione dei nostri diritti permette che queste siano diffuse in tutti i paesi e tradotte in tutte le lingue. Se esistono degli ostacoli alla diffusione, questi sono di carattere economico, tecnologico, fiscale: occorre colpire piuttosto le posizioni monopolistiche, i formati proprietari, le frodi! Il Parlamento europeo, adottando una versione fortemente emendata del rapporto di Julia Reda, ha riaffermato, alta e forte, l’importanza di tutelare il diritto d’autore e il fragile equilibrio economico delle filiere della creazione. Purtroppo, al contempo, ha lasciato imprudentemente la porta aperta a numerose eccezioni al diritto d’autore. Queste eccezioni potrebbero essere create, concesse, allargate, rese obbligatorie dalla Commissione stessa, a dispetto delle soluzioni nazionali che hanno già permesso di rispondere ai bisogni dei lettori e degli altri utilizzatori”. “Spiegateci – prosegue la lettera – come la moltiplicazione delle eccezioni al diritto d’autore favorirà la creazione e la diffusione delle opere! A partire da quale numero di eccezioni (archiviazione, prestito digitale, insegnamento, ricerca, estrazioni dei testi e dei dati, utilizzi trasformativi, opere indisponibili, opere orfane…), l’eccezione diventa regola e il diritto d’autore eccezione? Affinché ci siano conferiti i proventi economici che ci spettano e noi possiamo mantenere i diritti morali sulle nostre opere, il diritto d’autore è per noi essenziale. Questo è il caposaldo su cui è stata costruita la nostra letteratura europea; è una sorgente di ricchezza economica dei nostri Paesi e, attraverso di essa, è anche fonte di impiego; è garanzia di sostentamento economico della creazione e della continuità di tutta la filiera del libro; è il fondamento delle nostre remunerazioni. Permettendoci di raccogliere i frutti del nostro lavoro, si garantisce la nostra libertà e la nostra indipendenza. Noi non vogliamo tornare al tempo del mecenatismo, né vogliamo vivere di eventuali sovvenzioni pubbliche, bensì dell’utilizzo economico delle nostre opere. Scrivere è un lavoro, non un passatempo. Il diritto d’autore ha permesso, nel corso degli ultimi secoli, la democratizzazione del libro e sarà ancora il libro che, un domani, permetterà lo sviluppo della creazione digitale e la sua diffusione presso un pubblico ancora più grande. Ereditato del passato, il diritto d’autore è oggi uno strumento moderno, compatibile con l’utilizzo delle nuove tecnologie”. “Bisogna finirla di opporre, come state facendo, gli autori ai lettori. La letteratura non potrebbe esistere senza i primi e non avrebbe senso senza i secondi. Gli scrittori sono profondamente e assolutamente aperti ai cambiamenti e all’evoluzione del mondo in cui vivono. Essi difendono, con determinazione e chiarezza, più forte di chiunque altro, il diritto alla libertà d’opinione, alla libertà d’espressione e alla libertà della creazione. Sono favorevoli alla condivisione delle idee e del sapere: è la loro ragion d’essere. Sono lettori, ancor prima di essere autori. Noi, Scrittori europei, chiediamo all’Europa di rinunciare a estendere il perimetro delle eccezioni al diritto d’autore o a moltiplicarle. L’assicurazione di qualche forma di compensazione non potrebbe sostituire i proventi derivanti dall’utilizzazione commerciale delle nostre opere, tenuto conto che gli autori sono già vittime di una precarietà sempre più crescente. Chiediamo all’Europa – si chiude l’appello – di lottare contro la tentazione di un illusorio tutto gratuito, i cui unici beneficiari sarebbero le grandi piattaforme di diffusione e altri fornitori di contenuti. Chiediamo all’Europa di aiutarci ad ottenere una migliore retribuzione sul valore dei libri, soprattutto nell’universo digitale, di vietare le clausole contrattuali abusive e di combattere efficacemente la pirateria delle nostre opere. La libertà dei creatori e la vitalità della cultura europea dipendono anche da Voi”.

Riforma del copyright e portabilità dei contenuti: le proposte della Commissione europea

19 dicembre 2015

Back To Top