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Netflix sbarca in Normandia, una nuova sfida per i network europei

di Marco Cappa La Netflix è sbarcata in Francia da pochi giorni inaugurando la propria scalata al mercato europeo – seguirà a breve l’ingresso in Germania, Austria, Lussemburgo, Belgio e Svizzera. Il colosso americano dei video-streaming e della TV online che conta ormai 50 milioni di utenti nel mondo si scontrerà con i competitor UE delle pay-TV, in un contesto di forti resistenze e conservatorismi. Gli utenti che si registrano ai servizi della TV on demand Netflix crescono esponenzialmente negli USA e a livello internazionale (circa 6 milioni da inizio 2014) con una capitalizzazione di mercato da capogiro da 30 miliardi di dollari. Evidentemente, con l’ingresso nei nuovi mercati europei, l’obiettivo è di far crescere questo trend in segmenti finora non ancora raggiunti. Le complicazioni maggiori provengono dalla forte competizione delle pay-TV d’oltralpe: Canal Plus al momento detiene i diritti della serie Netflix più famosa, House of Cards, mentre Numbericable ha lanciato nello stesso giorno dell’arrivo della Netflix un servizio di TV online con migliaia di puntate di serie TV. Il presidente Olivier Schrameck del Consiglio Superiore dell’Audiovisivo (CSA), il regolatore francese, ha incoraggiato i player nazionali a preparare piattaforme online capaci di favorire la concorrenza così come ha auspicato che si giunga presto ad una nuova regolazione anche a livello europeo. Altrettanto agguerriti sono i network tedeschi che stanno preparando una guerra al ribasso dei prezzi ed al miglioramento dei servizi online. Netflix non teme però la concorrenza avendo preparato molto scrupolosamente i dettagli di questo sbarco in Europa: maggior attenzione ai gusti del pubblico tedesco e francese con l’avviamento di produzioni in loco (Marseille) capaci di esercitare maggior appeal. Previsione di sistemi di pagamento bancario alternativi alle carte di credito che non sono così popolari come negli USA. D’altronde, i proventi dell’affiliata Netflix operante in UK e nei paesi nordici (oltre 400 milioni di dollari nello scorso anno) spingono il CEO Reed Hastings e i vertici del network a stelle e strisce a credere nella bontà del progetto. Restano le resistenze di gran parte del settore audiovisivo francese che tra l’altro teme di veder compromesso il sostegno governativo alla produzione cinematografica e televisiva nazionale. La sfrenata ambizione di Frank Underwood (Kevin Spacey) protagonista della serie House of Cards prodotta e voluta da Netflix pare dunque corrispondere alla voglia di crescita del network. Prossimi obiettivi, a detta di Hastings e soci, i paesi dell’Est e dell’Europa mediterranea per arrivare entro il 2018 a 18 milioni di utenti nel vecchio continente rispetto ai 5,8 milioni attuali. Tra i target, l’Italia che intanto si prepara alla visione su Sky Atlantic della scoppiettante seconda serie di House of Cards presentata ieri sera all’Auditorium di Roma nell’ambito del Roma Fiction Fest. 19 settembre 2014

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