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Netflix: “Il nostro principale competitor? La pirateria”
“Le piattaforme che permettono la fruizione di contenuti pirata in streaming sono il nostro principale competitor”. Parola di Reed Hastings, CEO di Netflix, il servizio di video-streaming presente in 50 Paesi del mondo con quasi 60 milioni di utenti. Mentre in Italia tengono banco le attese e le analisi delle criticità di un’auspicata nascita della versione tricolore della piattaforma, al quartier generale di Los Gatos l’attenzione è stata spostata sullo studio dei grafici che rivelano la crescita di Popcorn Time. Il servizio, in origine client BitTorrent, è stato soprannominato proprio “il Netflix dei pirati“, perché mette a disposizione dei suoi utenti lo streaming peer-to-peer di contenuti con un’interfaccia grafica e funzioni che ne rendono l’utilizzo semplice quanto, se non di più, quello della piattaforma di Hastings, il quale, in una lettera agli azionisti, afferma: “Fanno riflettere, ad esempio, i dati riassunti nei Google Trend riferiti alle prestazioni in Olanda di Netflix, HBO e, appunto, Popcorn Time”. Certo al momento un tale scenario è confinato nei Paesi Bassi, ma l’impennata registrata dall’app in terra olandese in un lasso temporale di pochissimi mesi non può non preoccupare il vertici di Netflix. Il che suona quasi come una beffa per chi considera il proprio business tra i principali antidoti alla pirateria online, vista a sua volta come “generatore di domanda” per il servizio a pagamento. Preoccupazioni, quelle di Netflix, che si innestano tuttavia sul roseo sfondo dei profitti in crescita; nel quarto trimestre del 2014 la compagnia ha registrato un aumento delle entrate del 26%, per un volume complessivo di 1,48 miliardi di dollari.
LEGGI Netflix sbarca in Normandia, una nuova sfida per i network europei 23 gennaio 2015