C’è già chi parla di sentenza storica. E in effetti, quella della Corte di Giustizia…
Apple, vittoria sul “brevetto di Jobs” e grane sulla lettura degli iMessage. In attesa del nuovo iPad
Il brevetto “Steve Jobs” resta nella cassetta degli attrezzi della Apple. Lo US Patent and Trademark Office ha infatti concluso a favore di Cupertino il riesame del “7,479,949” sul multitouch. Il procedimento era stato avviato su richiesta di alcuni soggetti anonimi, i quali contestavano l’eventualità che Apple potesse tenere per sé una tecnologia, quella del funzionamento di uno schermo tramite il tocco di più dita, messa a punto con l’aiuto anche di alcune università e fondamentale per tutte le aziende del settore. Un punto di vista opposto a quello dello USPTO, che ha respinto le obiezioni e segnato un nuovo episodio della guerra dei brevetti sempre più accesa in territorio americano; non avrà sicuramente gradito la decisione Samsung, che da pochi giorni sconta un divieto di importazione di vecchi dispositivi proprio per la violazione di due brevetti di proprietà della Mela, uno dei quali relativo agli schermi touch. Mentre gongola, tuttavia, la Apple è costretta a fare i conti con una spina nel fianco che in tempi di Nsa risulta più appuntita e dolorosa; alcuni hacker avrebbero infatti smentito le rassicurazioni arrivate da Cupertino in merito alla possibilità che qualcuno al di fuori di mittente e ricevente abbia la possibilità di leggere gli iMessage scambiati dagli utenti. L’azienda, all’indomani delle rivelazioni di Edward Snowden, aveva assicurato che il sistema di crittografia “end-to-end” avrebbe messo al riparo le comunicazioni da occhi indiscreti, compresi quelli dell’azienda, un dato che sembra invece uscire malconcio dalla prova dei fatti. Certo, puntualizzano i ricercatori, questo tipo di intercettazione risulta particolarmente complicata e non appannaggio del primo hacker di passaggio. Intanto cresce l’attesa intorno all’evento di martedì 22 a San Francisco dove, c’è chi ne è sicuro, sarà presentato il nuovo iPad.