"La sua privacy vale più di un like". Con questo messaggio chiaro e diretto, il…
Sant’Anna e Centro ricerche Ericsson: l’Internet delle cose è più vicino
Dall’elettronica alla fotonica, alla rete mobile 5G, con l’obiettivo di rafforzare la rete e preparare l’arrivo dell’internet delle cose. A Pisa la ricerca italiana costruisce il futuro e lo fa con in contributo della Scuola Superiore Sant’Anna e del Centro Ricerche Ericsson. La rete mobile 5G e internet delle cose, si fa sapere dell’ateneo pisano, “sono traguardi che appaiono più vicini grazie al Centro Inphotec l’unico sito in Italia dove è possibile progettare e realizzare i processori fotonici su silicio. Oggi Scuola Superiore Sant’Anna ed Ericsson studiano e progettano prototipi di componenti, moduli e sottosistemi fotonici innovativi – aggiunge la nota – che avranno un ruolo dirompente per il 5G, che, in ambito di ricerca, ha già trovato un primo utilizzo con l’istituto di Biorobotica e con altre aziende toscane: il 5G è stato infatti applicato alla robotica, per dare vita al primo esempio di cloud robotics”. La collaborazione tra Istituto TeCIP della Scuola Superiore Santg’Anna e Centro Ricerche Ericsson è consolidata ed ha permesso di far raggiungere all’Italia record mondiali di velocità di trasmissione in rete. Un Terabit al secondo di velocità massima su fibra ottica è il record mondiale di trasferimento dati ottenuto nel 2013, testato su oltre mille chilometri della rete in fibra ottica del gestore Telstra, tra Sydney e Melbourne, in Australia. Oggi i due enti di ricerca studiano e progettano prototipi di componenti, moduli e sottosistemi fotonici innovativi che avranno un ruolo dirompente per il 5G, che – in ambito di ricerca – ha già trovato un primo utilizzo con l’Istituto di Biorobotica della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa e con altre aziende toscane. Il 5G è stato infatti applicato alla robotica, per dare vita al primo esempio di “cloud robotics” e quando, nel 2020 il 5G sarà disponibile, si stima siano circa 7,5 miliardi gli utenti della banda larga mobile che produrranno un traffico dati dieci volte maggiore rispetto all’attuale. Secondo Nunzio Mirtillo, ad di Ericsson in Italia, la partnership con l’ateneo pisano “testimonia il ruolo centrale dell’Europa e dell’Ita nello sviluppo delle comunicazioni mobili del futuro”. “Il web del futuro – afferma Giancarlo Prati, direttore dell’Istituto Tecip della Scuola Sant’Anna – sarà soprattutto l’internet delle cose: l’auto parlerà con quelle che la circondano, il lampione spiegherà al turista tutto ciò che si trova nelle vicinanze. Animare le cose sarà un cambiamento di rilievo nel modo di vivere. La quantità di dati da gestire crescerà in maniera significativa. Per tutto questo serve una nuova tecnologia ormai alle porte: la fotonica integrata. La fotonica – sottolinea ancora Prati – fa uso dell’energia della luce per la comunicazione e per l’elaborazione dell’informazione. I ‘fotoni’ sono quantità di energia luminosa, la vecchia elettronica sfrutta invece il moto degli elettroni nella materia, come ben sappiamo. La differenza non è di poco conto, in velocità e in consumo energetico soprattutto, a favore della fotonica. Le fibre ottiche e gli amplificatori ottici rappresentano gli albori della fotonica, in campo da decenni e hanno permesso l’internet di oggi”. 3 maggio 2016