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Algoritmi, big data e privacy. Alberto Gambino ospite a GIG (Retesole)

Alberto Gambino, avvocato, prorettore dell’Università Europea di Roma e direttore scientifico di Diritto Mercato Tecnologia, ha partecipato come ospite alla prima puntata di GIG, Digitale e Dintorni, la nuova trasmissione di Retesole ideata e condotta da Michele Petrucci, andata in onda sabato 25 gennaio.

Nel corso della puntata Petrucci e Gambino hanno discusso delle implicazioni etiche e sociali legate allo sviluppo del digitale. “È evidente che il rischio non è il digitale; il rischio è l’uomo e la donna, cioè colui e colei che usa il digitale. Sullo sfondo c’è sempre un programmatore umano”, ha spiegato Gambino.

Alla domanda se sia lecito guardare agli algoritmi con timore, Gambino ha risposto che “dobbiamo temere l’intento economico che sta dietro all’algoritmo. L’algoritmo, di per sé, non dobbiamo temerlo; dobbiamo temere l’algoritmo laddove questo diventa uno strumento per instradare e condizionare la volontà commerciale ed elettorale dei cittadini”.

Discutendo di big data e di privacy, secondo Gambino “il tema non ha tanto a che vedere con il dato in sé, quanto con la capacità delle aziende di raccogliere tanti dati, e attraverso questa grande mole di dati conoscere in anticipo le nostre intenzioni o preferenze di acquisto”.

“Bisogna distinguere”, ha continuato Gambino, “tra quei dati che sono molto sensibili – che riguardano le opinioni personali e politiche o il credo religioso – e quei dati invece di carattere commerciale, come i nostri acquisti. È anche un bene che questi ultimi dati vengano mercificati, ma vanno riconosciuti come dati che non intaccano i nostri profili inalienabili. Con questa distinzione noi abbiamo, anche a livello giuridico-normativo, un buon presidio sui dati che riguardano la dignità della persona”.

Di seguito, l’intervento completo del professor Gambino.

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