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Allianz risk barometer 2017: crescono i timori delle imprese per i cyber incidenti

Gli incidenti cyber continuano la loro rapida crescita tra i timori delle imprese, raggiungendo nel pianeta la terza posizione con il 30% di risposte.
Sono questi i risultati dell’Allianz risk barometer 2017, il sesto sondaggio annuale realizzato da Allianz global corporate & specialty Se (Agcs) che analizza i rischi aziendali a livello mondiale, ma anche per area, Paese, settore e dimensione di attività, come riporta l’agenzia specializzata Cyber Affairs.
Quattro anni fa questo pericolo aveva raggiunto il 15esimo posto nei rischi globali, con solo il 6 di risposte. Questa tendenza è guidata in parte dalla crescita dell’”Internet delle cose” (Internet of Things, IoT) e dalla sempre maggiore inter-connettività delle macchine, delle aziende e delle loro supply chain, che può facilmente moltiplicare le perdite in caso di incidente.
Oggi, si legge nell’indagine, “i risultati indicano che i rischi cyber occupano una porzione significativa dello schema di esposizione di un’azienda. Il rischio ora va oltre la semplice questione della privacy e delle infrazioni dei dati. Un singolo incidente, sia esso un problema tecnico, un errore umano oppure un attacco, può portare a seri interruzioni di business, perdita di share di mercato e causa danni alla reputazione di un’azienda”.
Tra i primi 10 rischi globali nell’Allianz Risk Barometer del 2017, un incidente cyber può rappresentare la cause scatenante per il 50% di essi. Inoltre, “il rafforzamento dei regimi di regolazione della protezione dei dati in tutto il mondo”, prosegue il documento, “sta contribuendo a porre questo rischio al primo posto negli interessi dei risk manager, in quanto le penalità per il mancato adempimento stanno diventando sempre più severe. La crescente sofisticatezza degli attacchi cyber risulta oggi essere anche tra i primi pericoli nel lungo periodo(42%).
Ciononostante, gli incidenti cyber risultano essere solo al sesto posto per le compagnie di piccole dimensioni. Molte aziende”, conclude l’analisi, “sottovalutano la loro esposizione e non sono preparate oppure incapace di risponde a un incidente, fattore al quale contribuisce la mancanza di risorse”.
12 gennaio 2016