skip to Main Content

Alta Corte irlandese chiama a giudizio Facebook

La sezione commerciale dell’Arta Corte irlandese è chiamata a giudicare Facebook su richiesta del Commissario per la Protezione dei Dati Helen Dixon che vuole il trasferimento del procedimento alla Corte Europea di Giustizia.

Secondo le accuse, le clausole contrattuali standard (SCC), ovvero le modalità giuridiche alla base del trasferimento dei dati personali al di fuori della Ue, non rispettano le dovute norme sulla riservatezza dei dati quando le informazioni vengono trasferite fuori dall’area economica europea.

La convinzione dell’autorità, guidata da Helen Dixon, è che il trasferimento dei dati fuori dalla Ue – così come da diritto comunitario – può avvenire solo se il Paese dove le informazioni arrivano garantisce un livello di protezione adeguato.

Se le SCC fossero dichiarate illegali da una sentenza della Corte Europea di Giustizia molte aziende che operano su territorio dell’UE si troverebbero in grave difficoltà: pur mancando stime ufficiali si calcola che siano adottate comunemente da circa l’80% delle aziende statunitensi operanti in Europa.

Secondo il Garante irlandese il cambiamento della base legale che regolamenta il trasferimento dei dati negli Stati Uniti – il Privacy Shield che ha sostituito il Safe Harbor – non elimina il rischio che tali dati siano sottoposti alla vigilanza da parte delle autorità statali interne e soprattutto non predispone la possibilità di presentare un reclamo in caso di violazione dei diritti da parte dei cittadini europei.

21 febbraio 2017

Back To Top