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In Asia si sta affermando la blockchain

Cina, Thailandia, Singapore, Cambogia: in Asia è letteralmente sbocciato l’amore per la blockchain, ben più di quanto sta accadendo nei Paesi occidentali. Tanto che sono fiorite una serie di blockchain pubbliche o autorizzate che grazie ai governi e alle grandi imprese godono di un’alta considerazione all’interno dei rispettivi Paesi ma sono praticamente sconosciute al di fuori della regione.

In prima fila c’è naturalmente la Cina, che ha intrapreso una serie di progetti nell’ambito della blockchain, ma anche la Thailandia non è stata da meno in questo ultimo periodo grazie al sistema di condivisione dell’identità digitale Sharering e l’infrastruttura per la blockchain che saranno utilizzati dal nuovo sistema elettronico per i visti del paese, secondo quanto informa il sito bitcoin.com. Inizialmente il sistema sarà utilizzato esclusivamente per i visitatori provenienti da India e Cina, accelerando i controlli per milioni di viaggiatori, per poi essere esteso anche ad altri.

Ma perché proprio l’Asia si sta affermando come centro principale delle tecnologia blockchain? Secondo gli esperti è un fatto principalmente culturale. “L’Asia ama la blockchain perché la tecnologia è considerata un modo unico per risolvere le sfide dell’inclusione finanziaria e delle rimesse transfrontaliere”, ha affermato Alexander Kech, CEO di Onchain Custodian.

“Meno vincolati alla legacy tecnologica, i Paesi asiatici sono in grado di fare un balzo in avanti e, sfruttando le nuove tecnologie come la blockchain, progredire più velocemente rispetto a molte economie consolidate. Singapore è un eccellente esempio di un’industria vibrante di blockchain e di crittografia”, si legge su bitcoin.com.

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