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Brandy europeo: la Commissione contesta i dazi antidumping cinesi presso l’OMC

La Commissione Europea ha formalmente avviato un’azione presso l’Organizzazione Mondiale del Commercio (OMC) per contestare le misure antidumping provvisorie applicate dalla Cina sulle importazioni di brandy provenienti dall’Unione Europea.

Secondo l’UE, le misure cinesi non rispettano le regole dell’OMC. In particolare, la Cina non avrebbe dimostrato né la presenza di una minaccia concreta di danno all’industria locale del brandy né un nesso causale tra tale minaccia e le importazioni dall’Europa. Inoltre, il procedimento è stato avviato basandosi su prove giudicate insufficienti, in violazione delle norme internazionali.

L’UE, già nella fase preliminare, aveva espresso forti perplessità sull’applicazione dei dazi e ora intraprende questa azione decisa per salvaguardare gli interessi dell’industria del brandy europeo e dell’economia europea in generale.

La Commissione ha monitorato attentamente l’indagine antidumping sin dalla sua apertura, intervenendo in più occasioni per contestare la validità delle affermazioni e delle misure adottate dalla Cina. La richiesta di consultazioni costituisce il primo passo nell’ambito delle procedure di risoluzione delle controversie previste dall’OMC.

Ora la Cina dispone di 10 giorni per rispondere alla richiesta dell’UE, concordando un formato e una data per lo svolgimento delle consultazioni. Qualora non si giunga a una soluzione soddisfacente, l’OMC potrebbe essere chiamata a istituire un panel per decidere sulla questione.

Questa iniziativa sottolinea l’impegno dell’UE a difendere le sue imprese e il principio di una competizione commerciale equa. La risoluzione della controversia sarà fondamentale per garantire il rispetto delle regole internazionali nel commercio di prodotti europei, come il brandy, in un mercato globale sempre più complesso.

 

 

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