La Prof.ssa Virginia Zambrano è PhD in Diritto Civile presso l'Università di Napoli, attualmente è docente…
Caso Sharon Verzeni: l’AGCOM richiama “Pomeriggio Cinque” per possibile vittimizzazione secondaria
L’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (AGCOM) ha rivolto un richiamo formale alla società R.T.I., responsabile del programma televisivo “Pomeriggio Cinque”, per violazioni riscontrate durante una puntata dedicata all’omicidio di Sharon Verzeni.
Nella riunione del 26 novembre 2024, il Consiglio dell’AGCOM ha analizzato il contenuto della puntata andata in onda il 20 agosto 2024 su Canale 5, individuando problematiche in merito al rispetto dei principi fondamentali a tutela della dignità umana e dei diritti degli utenti.
In particolare, l’attenzione si è concentrata su alcune affermazioni fatte dall’ospite Avv. Bernardini De Pace e dalla conduttrice, che sono state giudicate allusive a una possibile responsabilità della vittima dell’omicidio. Tali dichiarazioni sono state ritenute lesive dei principi di rispetto e possono configurarsi come una forma di vittimizzazione secondaria nei confronti della stessa Sharon Verzeni.
Il Consiglio ha deliberato un richiamo formale a R.T.I., invitando la società a garantire un rigoroso rispetto dei principi previsti dall’articolo 4, comma 1, del Testo Unico dei Servizi Media Audiovisivi. Questo articolo stabilisce un equilibrio tra il diritto di cronaca e di critica e i diritti fondamentali della persona, sottolineando l’importanza di evitare contenuti che possano risultare offensivi o lesivi della dignità individuale.
Nonostante la decisione abbia ottenuto una maggioranza, la Commissaria Elisa Giomi ha espresso voto contrario, segnalando così una posizione divergente all’interno del Consiglio.
Questo intervento richiama l’attenzione sull’importanza di un’informazione responsabile, soprattutto in casi delicati come gli approfondimenti su fatti di cronaca nera. Il richiamo dell’AGCOM mira a prevenire la diffusione di messaggi che possano nuocere alla dignità delle persone coinvolte, ribadendo il ruolo fondamentale dei media nella tutela dei diritti fondamentali degli individui.
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