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Commercio elettronico e protezione dati: l’Avvocato Generale della CURIA chiarisce le responsabilità delle piattaforme online

L’Avvocato Generale della Corte di Giustizia dell’Unione Europea – CURIA, Maciej Szpunar, ha espresso le sue conclusioni in merito alla responsabilità dei gestori di piattaforme di mercato online nel trattamento dei dati personali e nella gestione dei contenuti pubblicati dagli utenti. Il caso trae origine da un annuncio pubblicato nel 2018 sul sito Publi24.ro, gestito dalla società Russmedia, che offriva servizi sessuali utilizzando senza consenso dati e immagini di una persona. Sebbene la piattaforma abbia prontamente rimosso l’annuncio, il contenuto è stato successivamente copiato su altri siti, portando la vittima a presentare denuncia contro Russmedia.

La Corte d’Appello di Cluj (Romania) ha chiesto un chiarimento alla Corte di Giustizia dell’UE sul grado di responsabilità del gestore della piattaforma. Nelle sue conclusioni, l’Avvocato Generale ha esaminato il rapporto tra la direttiva sul commercio elettronico e il Regolamento Generale sulla Protezione dei Dati (RGPD).

Secondo la direttiva sul commercio elettronico, un gestore di piattaforme online può beneficiare di un’esenzione dalla responsabilità per i contenuti pubblicati dagli utenti, a condizione che il suo ruolo sia puramente tecnico e neutrale. Tuttavia, se interviene attivamente nella gestione, modifica o promuove i contenuti, non può più avvalersi di tale protezione.

Per quanto riguarda il RGPD, l’Avvocato Generale ha chiarito che il gestore della piattaforma è responsabile del trattamento dei dati personali presenti negli annunci, pur non essendo obbligato a monitorarli sistematicamente prima della pubblicazione. Tuttavia, è tenuto a implementare misure tecniche e organizzative per garantire la protezione dei dati. Inoltre, se il gestore raccoglie e gestisce dati personali degli utenti inserzionisti registrati, agisce come titolare del trattamento e deve verificare l’identità di tali utenti.

Queste considerazioni potrebbero avere implicazioni rilevanti per le piattaforme online, delineando con maggiore precisione i loro obblighi in materia di protezione dei dati e responsabilità sui contenuti pubblicati dagli utenti. La decisione finale della Corte di Giustizia dell’UE fornirà ulteriori indicazioni su come bilanciare la libertà del commercio elettronico con la tutela della privacy e dei diritti degli individui.

 

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