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Consob analizza la gamification negli investimenti finanziari: rischi, influenze e necessità di trasparenza

L’avvento degli smartphone e la pervasività dei social media hanno trasformato profondamente numerosi ambiti, inclusi gli investimenti finanziari. Il recente Quaderno Giuridico della Consob, dedicato alla “Gamification degli investimenti finanziari,” evidenzia come le decisioni di investimento vengano spesso affrontate con leggerezza, similmente a un videogioco, influenzate da social network, influencer e un’apparente gratuità dei servizi. La riflessione nasce dall’osservazione che, nel panorama digitale, “se qualcosa è gratis, molto spesso il prodotto sei tu.”
La gamification consiste nell’uso di dinamiche ludiche per incentivare comportamenti specifici, in questo caso decisioni di investimento. Se da un lato queste strategie possono rendere più accessibili i mercati finanziari, dall’altro possono creare l’illusione di un gioco privo di conseguenze, nascondendo che in realtà si stanno muovendo soldi veri. Secondo Consob, l’antidoto principale contro tali rischi non risiede in divieti di natura paternalistica, ma in un aumento della consapevolezza sui pericoli e i conflitti d’interesse connessi a queste pratiche, attraverso una maggiore trasparenza informativa.
Un esempio emblematico è il caso GameStop, in cui l’interazione tra piattaforme di social network e finfluencer (influencer finanziari) ha messo in evidenza il potere dei social media nel plasmare le dinamiche dei mercati. I finfluencer, spesso non professionisti, possono promuovere strategie di investimento che seguono obiettivi di profitto personale, potenzialmente in contrasto con gli interessi dei loro follower.
Un fenomeno correlato è il copy trading, ovvero la replica delle strategie di negoziazione suggerite da un leader tramite i social. Questa pratica, apparentemente semplice e vantaggiosa, può nascondere conflitti d’interesse e costi occulti.
Un altro aspetto critico sottolineato dallo studio è l’apparente gratuità delle piattaforme di negoziazione. Molti servizi dichiarati “gratis” nascondono in realtà il meccanismo del Payment for Order Flow (PFOF), in cui i risparmiatori finiscono per pagare indirettamente attraverso costi associati ai volumi di scambio generati dai leader su tali piattaforme. Questo sistema crea un ulteriore strato di complessità per gli investitori meno esperti, rendendo necessaria una regolamentazione più chiara e un’informativa trasparente.
Lo studio Consob propone di affrontare la gamification degli investimenti non con restrizioni severe, ma attraverso l’educazione e la trasparenza. Fornire agli investitori strumenti per comprendere i rischi associati alla ludicizzazione finanziaria e per identificare possibili conflitti d’interesse è essenziale per tutelare i risparmiatori in un contesto sempre più digitalizzato e complesso.
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