Filippo Bagni (*) è un avvocato e ricercatore specializzato nella regolazione dell’ecosistema digitale, in…
Copyright: Posteraro, media education e enforcement Agcom spingono gli utenti verso alternative legali
Recenti studi illustrano “segnali di una positiva inversione di tendenza negli orientamenti del pubblico: cresce il numero di quanti ricorrerebbero solo a piattaforme che operano legalmente, a patto che i prezzi siano più accessibili e sempre più utenti che si imbattono in un sito bloccato si rivolgono sovente a un’alternativa legale”.
Lo ha detto Francesco Posteraro, Commissario dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, intervenendo a Roma ad una giornata di studio organizzata alla Camera dei Deputati sulle norme sul copyright nella strategia per il Digital Single Market.
Secondo Posteraro, il vero nodo è rappresentato dalle sempre maggiori opportunità offerte dalle nuove tecnologie al commercio illegale. “Il fenomeno della pirateria commerciale – ha spiegato Posteraro – ha acquisito, grazie al digitale, dimensioni tali da mettere in pericolo persino la sopravvivenza di alcuni settori, primi fra tutti quello musicale e quello audiovisivo. L’incidenza complessiva della pirateria è pari al 39% del consumo, con un danno in termini di fatturato pari a 686 milioni di euro per il settore e a un miliardo e 200 milioni per l’intera economia nazionale”.
Nel ricordare l’importanza delle campagne educative, volte a far comprendere agli utenti della rete l’esigenza di tutelare la creatività, Posteraro ha enfatizzato il ruolo di Agcom nell’attività di enforcement: “uno strumento come il nostro regolamento per la tutela del diritto d’autore online, ormai riconosciuto come una best practice a livello internazionale, reca tra l’altro un contributo anche in termini di educazione alla legalità”, come è provato dall’alto numero di procedimenti che si concludono per adeguamento spontaneo alle richieste di rimozione dei contenuti caricati illecitamente.
Posteraro si è soffermato quindi sull’esigenza di “rinnovare il quadro normativo, che ha ormai accumulato un ritardo gravissimo nei confronti dell’evoluzione della tecnologia e del mutamento dei modelli di business”. Per questo – ha concluso – appaiono deludenti i risultati della strategia europea per il mercato unico digitale, che non ha modificato il regime di responsabilità delle piattaforme online, ancora ritenute esenti da responsabilità editoriale, nonostante l’influenza notevole che esercitano sulle scelte dei consumatori