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Delibera di Agcom sull’equo compenso per le pubblicazioni giornalistiche online di GEDI su Bing

Il Consiglio dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (Agcom) ha adottato una decisione storica nella riunione del 24 luglio 2024, determinando l’ammontare dell’equo compenso dovuto da Microsoft per l’utilizzo online delle pubblicazioni giornalistiche di GEDI Gruppo Editoriale SpA sul motore di ricerca Bing. Questa delibera rappresenta il primo provvedimento di Agcom che coinvolge un prestatore di servizi della società dell’informazione diverso dalle imprese di media monitoring e rassegne stampa.

La decisione è stata presa con il voto contrario della Commissaria Elisa Giomi. L’Autorità, seguendo la procedura disciplinata dal Regolamento di cui alla delibera n. 3/23/CONS, ha valutato le proposte economiche delle parti in causa e ha ritenuto che nessuna di queste fosse conforme ai criteri previsti dall’articolo 4 del Regolamento. Pertanto, l’equo compenso spettante a GEDI è stato determinato secondo le disposizioni dell’articolo 12 del Regolamento.

Agcom, con questa decisione, ha anche chiarito il concetto di “estratto molto breve”, interpretando il criterio qualitativo stabilito dal legislatore in considerazione dei cambiamenti nel contesto dell’informazione.

L’articolo 4 del Regolamento stabilisce che, per l’utilizzo delle pubblicazioni giornalistiche da parte di prestatori diversi dalle imprese di media monitoring e rassegne stampa, l’equo compenso agli editori deve essere calcolato sulla base dei ricavi pubblicitari del prestatore derivanti dall’utilizzo online delle pubblicazioni, al netto dei ricavi dell’editore attribuibili al traffico di reindirizzamento generato dalle pubblicazioni stesse. Su questa base di calcolo si applica un’aliquota fino al 70%, determinata secondo i criteri del comma 3 dell’articolo 4.

Nel determinare la base di calcolo, l’Autorità ha considerato il funzionamento dei servizi del prestatore e il modello di business, analizzando in dettaglio il motore di ricerca Bing. L’aliquota applicata è stata definita in base a criteri cumulativi e con rilevanza decrescente:

  1. Numero di consultazioni online delle pubblicazioni.
  2. Rilevanza dell’editore sul mercato (audience online).
  3. Numero di giornalisti inquadrati ai sensi di contratti collettivi nazionali di categoria.
  4. Costi comprovati sostenuti dall’editore per investimenti tecnologici e infrastrutturali.
  5. Costi comprovati sostenuti dal prestatore per investimenti tecnologici e infrastrutturali dedicati alla riproduzione e comunicazione delle pubblicazioni.
  6. Adesione e conformità a codici di autoregolamentazione e standard internazionali in materia di qualità dell’informazione e fact-checking.
  7. Anni di attività dell’editore in relazione alla storicità della testata.

Per ciascuno di questi criteri, sono state applicate percentuali specifiche, come previsto dalla Nota metodologica di Agcom, che fornisce dettagli sui diversi elementi del modello di calcolo utilizzato per valutare la conformità delle proposte economiche delle parti o per definire l’ammontare dell’equo compenso.

 

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