La Corte di Giustizia dell'Unione europea in data odierna, 10 settembre 2024, ha annullato la…
Diritto all’oblio, il parere di Oreste Pollicino
La Corte di giustizia ha adottato una decisione molto attesa sui limiti territoriali dell’ordine di deindicizzazione dei link lesivi del diritto all’oblio, emerso quale “nuovo” diritto nell’era digitale nella ormai leggendaria decisione Google Spain dell’aprile del 2014.
In quell’occasione si aveva avuto modo di sostenere sul Sole24Ore che la sentenza del 2014 aveva almeno due punti deboli. Da una parte, il fatto che i giudici europei avessero di fatto attribuito un ruolo para-costituzionale al motore di ricerca, vero e proprio arbitro dei conflitti tra diritti fondamentali. Dall’altra, la circostanza che i giudici di Lussemburgo, proprio con riferimento alla tutela dei diritti in gioco, avessero di fatto creato una gerarchia tra privacy digitale e diritto a essere informati, statuendo che, di regola, salvi casi particolari, la prima doveva considerarsi prevalente sul secondo.
A più di 5 anni di distanza, la Corte di giustizia sembra specialmente impegnata a voler rimediare a tali debolezze argomentative, e seguendo l’orientamento dell’Avvocato generale, decide che, allo stato attuale, non sussiste, per il gestore di un motore di ricerca che accoglie una richiesta di deindicizzazione presentata dall’interessato, un obbligo, fondato sul diritto dell’Unione europea, di effettuare tale deindicizzazione su tutte le versioni del suo motore. Il che vuol dire, in sintesi, che l’obbligo di rimozione è limitato ai confini dell’Unione e non ha natura globale.
È comprensibile da parte dei giudici europei la volontà di attenuare le implicazioni di Google Spain, assai rilevanti per il diritto costituzionale di internet, ma non si è convinti che la strada prescelta sia quella più indicata.
All’indomani della decisione del 2014, infatti, si era subito posto il problema, la cui soluzione effettivamente non emergeva chiaramente dal testo della stessa decisione, se la natura dell’ordine di rimozione dei link lesivi del diritto all’oblio dell’utente avesse una natura limitata al solo territorio europeo o invece spiegasse effetti di matrice globale.