Il 20 gennaio 2025, presso la prestigiosa Sala Consiliare del Palazzo Valentini a Roma, si…
Eutanasia, la conferenza stampa in Senato contro la legalizzazione in Italia
“Nell’Unione europea, salvo tre paesi, non c’è né il suicidio assistito né l’eutanasia. L’Italia sarebbe il quarto paese europeo ad introdurre nel suo ordinamento il suicidio medicalmente assistito, che implica poi l’eutanasia. Gli altri venticinque paesi dell’Unione europea non hanno il suicidio assistito e non hanno l’eutanasia”.
Sono parole di Alberto Gambino, direttore scientifico di Diritto Mercato Tecnologia, pronunciate durante la conferenza stampa indetta a Palazzo Madama mercoledì 7 agosto. L’occasione, a detta dei promotori, è servita a presentare una serie di iniziative per scongiurare la possibilità che, con una sentenza della Corte costituzionale, si possa arrivare alla legalizzazione dell’eutanasia in Italia. (Per approfondire, qui e qui)
“Come mai”, si è chiesto Gambino, “all’improvviso l’Italia fa questo salto mortale in avanti e supera la Germania, la Francia, la Spagna? Perché? Due anni fa in Italia non c’era neanche quell’altra forma di eutanasia, cosiddetta ‘passiva’, quando cioè si abbandonano i sostegni vitali – tra cui l’idratazione e l’alimentazione – e si viene accuditi fino allo spirare. L’eutanasia che vogliono far entrare il 24 settembre non esiste in nessun paese dell’Unione europea se non in Belgio, Olanda e Lussemburgo. Questo è un fatto politico enorme”.
“Bisognerebbe chiedersi: ma perché nella moderna e laica Francia, il suicidio assistito e l’eutanasia non ci sono? Perché loro rifiutano l’idea che un artifizio possa condizionare gli ultimi momenti della vita umana. Nel bene e nel male: perché per loro l’artifizio può essere anche l’idratazione e l’alimentazione”.
Continua Gambino: “È drammatico il fatto che in due anni in Italia assistiamo all’entrata, nelle nostre corsie d’ospedale, di un’altra crocetta nel consenso informato. Quella che chiederà ‘Davanti a questa condizione, desideri l’iniezione letale?’”.
“Qui non c’è un tema di cattolici e non-cattolici: questa vulgata mediatica è fuorviante. È un tema che riguarda tutta la popolazione italiana: si parla di cittadini malati, nelle strutture sanitarie, che ad un certo punto si troveranno nel momento della prestazione del consenso”. E in quelle condizioni di fragilità e di mancanza totale di lucidità, tipiche della malattia – spiega Gambino –, a quei cittadini verrà detto che c’è una possibilità in più: l’eutanasia.
Di seguito, l’intervento completo di Alberto Gambino durante la conferenza stampa.