Riproponiamo gli interventi dei relatori del convegno "La riforma dello Sport e le nuove competenze"…
Format 2017- il punto con alcuni dei maggiori esperti di settore

Il format rappresenta un tema centrale nel panorama giuridico e imprenditoriale del diritto d’autore.
Un mercato, quello del format, cresciuto enormemente negli ultimi anni, in cui le imprese operano mediante regole prevalentemente dettate dalla prassi e dalla negoziazione contrattuale, con un’asimmetria informativa che non giova al comparto ed ai suoi operatori e con una pratica commerciale secondo la quale, pur essendo oggetto di validi contratti di attività di impresa e deposito presso la Siae, il format continua ad avere una tutela pur sempre aleatoria.
Occorre che al format venga riconosciuta la dignità di opera dell’ingegno. In tale ipotesi, potranno applicarsi le norme relative al plagio, al diritto morale d’autore o quelle relative alla tutela dei cosiddetti elementi secondari e in generale ogni altra tutela tipica delle opere dell’ingegno.
Negli ultimi mesi, la tematica sul format è stata molto dibattuta con apprezzabile unità di intenti e energie in occasione, fra l’altro, del Lunch seminar promosso dall’Accademia Italiana del Codice di Internet (Iaic), presieduta dal Prof. Alberto M. Gambino, e dal CREDA con l’avv. Ferdinando Tozzi, giurista esperto del settore, come anche nel corso del convegno ANART (Associazione Nazionale Autori Radiotelevisivi) ed anche grazie all’istituzione, in seno al Comitato Consultivo permanente per il diritto d’autore presieduto dall’Avv. Paolo Marzano, di una commissione (gruppo di lavoro) ad hoc.
Il professor Alberto Maria Gambino, Pro-Rettore dell’Università Europea di Roma, presidente della IAIC e del CREDA, nonché componente il Comitato di direzione della Rivista di diritto industriale, ricorda che “il CREDA si è posto, ormai da alcuni anni, come punto di riferimento imparziale per l’analisi delle principali questioni riguardanti il comparto dei diritti di autore e ciò nel solco della finalità, tipizzante le attività del CREDA, di promozione della conoscenza, dello sviluppo e della tutela del diritto di autore”.
In tale contesto, aggiunge Gambino “dal 2015 il CREDA organizza lunch seminar, vale a dire incontri a porte chiuse, sulle principali tematiche del diritto di autore e con alcuni dei maggiori rappresentanti degli specifici comparti di competenza, iniziando dalla musica per arrivare fino al format. Proprio il lunch seminar dello scorso anno sul format televisivo, ha segnato un cambio di passo per un’ accelerazione verso la ricerca di un nuovo equilibrio in favore di una tutela degli autori di format nel pieno rispetto degli interessi dei produttori ed emittenti”.
Pertanto il Professor Gambino auspica che “il lavoro iniziato un anno fa proceda alacremente e si possa, in sinergia con la commissione format del Mibact e con gli altri operatori di settore, giungere entro fine anno ad un risultato condiviso e comune così da segnare un reale cambio di passo che da ormai troppi anni si attende. Come CREDA continueremo a dare il nostro contributo”.
L’avv. Tozzi, giurista esperto della Commissione ministeriale sul format, ricorda: “affinché il format possa fruire di tutela in base alla legge sul diritto d’autore, urge offrire una tutela giuridica razionale e certa – in armonia con una regolamentazione a livello Europeo – con un minimo comun denominatore il più possibile oggettivo. Certo, utilizzare abusivamente un’opera dell’ingegno equivale ad utilizzare abusivamente un qualsivoglia bene di proprietà altrui e ciò deve valere anche per i format ed il comparto di afferenza (si pensi agli autori, ai produttori, alle emittenti). L’efficacia e l’utilità del diritto di autore sarà infatti – prosegue Tozzi – inversamente proporzionale agli spazi normativi indeterminati, e dunque all’arbitrio del singolo, e direttamente proporzionale alla continuità sistematica, in armonia con le evoluzioni sociali ed economiche”.
Interessante poi quanto sostiene il Presidente del Comitato consultivo permanente per il diritto d’ autore, avv. Paolo Marzano: “in un momento in cui l’Unione Europea procede a tappe forzate verso lo sviluppo di un mercato unico digitale, soprattutto nel settore delle opere audiovisive, il Gruppo di Lavoro predisposto dal Comitato Consultivo Permanente per il Diritto d’Autore avanza nella predisposizione di un sistema di regole che permettano di maneggiare correttamente ed efficacemente la disciplina del format tv. Abbiamo scelto di non modificare la Legge 633, per inserirvi una definizione di format, ma di aggiornare il Codice di Autodisciplina preparato in passato con il contributo di tutte le parti interessate e di affiancare ad esso delle Guidelines che consentano di chiarire le norme in materia di diritto d’autore applicabili al format. Guidelines che stiamo predisponendo in queste settimane alla luce della giurisprudenza italiana e straniera, in particolare quella statunitense. Crediamo, come afferma Linda Brunetta, che questo consentirà a tutti di sviluppare format tutti italiani appetibili anche all’estero. Contiamo – conclude Marzano – di terminare i lavori del Gruppo entro la fine dell’anno”.
Osserva ancora Tozzi: “a favore di un’inclusione del format nell’alveo della tutela autoriale svolge un ruolo determinante proprio l’evoluzione del diritto di autore ed in particolare il processo di estensione dell’oggetto di protezione del diritto d’autore, che, giunto fino ad inglobare nuovi prodotti culturali (a partire dai programmi per elaboratore, protetti, non senza forzature, a mo’ di opere letterarie) ha consacrato il ridimensionamento del requisito dell’originalità, sempre meno collegato alla personalità creativa dell’autore e sempre più connesso al risultato, in quanto frutto di un significativo sforzo intellettuale, di investimenti impiegati e di lavoro organizzativo e fatto coincidere con tutto ciò che non sia frutto della riproduzione altrui. Bisogna però – sottolinea ancora Tozzi – che tutti gli operatori mutino l’approccio al problema, bisogna essere edotti che non ogni scritto, non ogni c.d. paper format o anche idea elaborata possa godere della protezione del diritto di autore solo perché denominata format e ciò anche per evitare il c.d. rischio da “autore non affermato” “.
Anche per Linda Brunetta, presidente dell’ANART, “è necessario ribadire la necessità di tutelare il format d’intrattenimento televisivo. Solo con la certezza della tutela e il riconoscimento del genere format, come opera frutto della creatività degli autori, sarà possibile contribuire allo sviluppo di questo settore dell’industria creativa, che vede l’ Italia paese quasi esclusivamente importatore di format dall’estero”.
L’avv. Stefano Longhini, Direzione Affari Legali del Gruppo Mediaset, evidenzia, infine, che“la commercializzazione degli schemi di programmi è parte rilevante del mercato audiovisivo. E’ importante che i protagonisti di questo mercato e quindi autori, produttori ed editori, contribuiscano, coaudiuvati da giuristi e istituzioni, per giungere ad una definizione di format che consenta un riconoscimento e una tutela certa di queste opere”.
10 marzo 2017