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Cloud, in Germania nasce Gaia-X per smarcarsi dalle aziende straniere

Un’infrastruttura cloud tedesca, ed europea, per smarcarsi dal controllo di giganti statunitensi e cinesi come Amazon, Microsoft, Google e Alibaba. Il governo tedesco alzerà presto il sipario su Gaia-X, il progetto di un sistema cloud made in Ue che dovrebbe offrirsi come alternativa ai maxi data center (centri dati) sul modello degli Stati Uniti. Il ministro dell’Economia tedesco, Peter Altmaier, aveva parlato dell’urgenza di recuperare la «sovranità digitale» della Germania, con un progetto che consentisse a privati, aziende ed enti pubblici di depositare i propri dati in infrastrutture sotto la giurisdizione Ue.

I dettagli saranno rivelati al «Summit digitale» del governo tedesco Dortmund, anche se i primi aspetti stanno emergendo dai documenti visionati da media tedeschi. Il progetto, che coinvolge pesi massimi come Sap, Deutsche Telekom e Deutsche Bank, non dovrebbe configurarsi come un data center unico ma una rete fra servizi cloud diversi. In teoria su scala nazionale, anche se l’ambizione dichiarata è espanderlo fino a una dimensione europea.

Secondo la società di consulenza Gartner, a livello globale Amazon è leader del public cloud nella declinazione Iaas (Infrastructure as a Service) con il 51 % contro il 13% di Microsoft e il 4 di Alibaba e il 3 di Google. 

Per il cloud made in Europe non sarà semplice. La presenza su territorio Ue è sicuramente un vantaggio. Ma oggi anche i big californiani hanno ormai i loro data center dislocati sul Vecchio continente. Addirittura, Ibm e Amazon sono presenti in Italia. Più tattica sarà la vicinanza culturale alla Gdpr, la normativa che disciplina tutti quei soggetti che gestiscono dati. Tra cui naturalmente i grandi fornitori di servizi cloud.

in realtà la Germania non è il solo paese europeo a mostrarsi sensibile verso il ritorno alla «sovranità digitale» sul cloud. All’inizio dell’ottobre 2019 il governo francese ha chiesto a due aziende domestiche, la software company Dassault Systèmes e la società di hosting Ovh, di presentare entro dicembre piani ad hoc per «infrangere il dominio delle aziende statunitensi» nel settore del cloud. Parlando dell’iniziativa, il ministro dell’Economia francese Bruno Le Maire, ha aggiunto che il progetto si svilupperà sul piano «franco-tedesco», prefigurando una collaborazione prima bilaterale e poi «europea» sul progetto. L’intesa fra Parigi e Berlino, però, rischia di far storcere il naso almeno quanto l’ipotesi di un sistema con la sola cabina di regia tedesca. Jens Zimmermann, portavoce per le politiche digitali del Partito socialdemocratico al Parlamento tedesco, si mostra favorevole all’idea di un cloud europeo.

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