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Il corrispettivo GPDP francese multa Clearview AI per 20 milioni di euro per raccolta di dati personali tramite il riconoscimento facciale

A partire da maggio 2020, la Commission nationale de l’informatique et des libertés – CNIL, ha ricevuto denunce da parte di privati in merito al software di riconoscimento facciale di Clearview AI e ha aperto un’indagine. Nel maggio 2021 anche l’associazione Privacy International ha avvertito la CNIL di questa pratica.
Il 26 novembre 2021 il presidente della CNIL ha deciso di intimare a Clearview AI di cessare la raccolta e l’utilizzo dei dati delle persone sul territorio francese in assenza di una base giuridica per facilitare l’esercizio dei diritti delle persone e per rispettare le loro richieste di cancellazione. Clearview AI ha avuto due mesi di tempo per ottemperare alle ingiunzioni formulate nella diffida e per giustificarle alla CNIL. Tuttavia, non ha fornito alcuna risposta a tale avviso formale.
Il presidente della CNIL ha quindi deciso di deferire la questione alla commissione ristretta, che ha il compito di emanare le sanzioni.
Sulla base delle informazioni portate alla sua attenzione, il comitato ristretto ha deciso di irrogare una sanzione pecuniaria massima di 20 milioni di euro, ai sensi dell’articolo 83 del GDPR.
Per quanto riguarda i gravissimi rischi per i diritti fondamentali degli interessati derivanti dal trattamento effettuato dalla società, il comitato ristretto ha deciso di ordinare a Clearview AI di interrompere la raccolta e il trattamento dei dati delle persone che risiedono in Francia e di cancellare i dati già raccolti entro un termine di due mesi. La commissione ha aggiunto a questa ingiunzione una sanzione di 100.000 euro per ogni giorno di ritardo oltre i due mesi.
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