Riproponiamo gli interventi dei relatori del convegno "La riforma dello Sport e le nuove competenze"…
Il lavoro che cambia: il dibattito tra il Prof. Alberto Gambino, direttore scientifico di Diritto Mercato Tecnologia e il Ministro del Lavoro Giuliano Poletti

“Il lavoro che cambia” è stato il tema del dibattito che ha animato la Festa dell’Unità, città dell’Altra Economia, presso l’ex Mattatoio di Testaccio a Roma.
Alla serata, coordinata dalla giornalista di SkyTg24 Francesca De Santis, è intervenuto il Prof. Alberto Gambino, giurista, Pro Rettore dell’Università Europea di Roma, Direttore Scientifico di Diritto Mercato Tecnologia e Presidente dell’Accademia Italiana del Codice di Internet, Giuliano Poletti, Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Diego Ciulli, Public policy manager di Google e Tania Sacchetti, componente del Comitato direttivo nazionale della Cgil.
In occasione del centenario dell’Organizzazione Internazionale del Lavoro – ILO e del G7 Lavoro – che quest’anno si svolgerà in Italia, dal 30 settembre al 1 ottobre, dedicato al rapporto tra “Scienza, Tecnologia e Lavoro” – la discussione ha riguardato, tra l’altro, la trasformazione tecnologia che espone il lavoro a profondi cambiamenti. Come tutti i processi di cambiamento, il lavoro, e la società nel suo complesso, si trovano a fronteggiare rischi, ma anche grandi opportunità che vanno guidate con responsabilità e lungimiranza senza lasciare indietro nessuno.
“Il tema del cambiamento non possiamo risolverlo pensando di trovare una ricetta, una risposta pronta, ma abbiamo aperto un forum online per costruire una rete, ognuno può e deve partecipare a questa riflessione”, ha affermato il Ministro Poletti. “Si tratta di un dialogo aperto, dove si può partecipare e prendere spunto. Il tema dell’innovazione tecnologica potrà funzionare bene con un dialogo tra lavoro, istruzione e sviluppo economico. Un apporto trilaterale che ci sarà anche al prossimo incontro del G7 a Torino”.
Dobbiamo lavorare – ha aggiunto il Ministro – “con la consapevolezza che le cose che facciamo oggi non hanno un impatto immediato ma le vedremo con il tempo. E’ necessario investire su formazione tecnica, apprendistato, ricerca, università”.
Nella sua disamina, Poletti ha evidenziato come sia necessario lavorare sui grandi temi della flessibilità in uscita dal lavoro e sull’ingresso delle nuove generazioni nel mondo del lavoro, specie in quella della Pubblica amministrazione per costruire in termini chiari una prospettiva concreta di cambiamento.
Proprio di prospettive di cambiamento ha parlato il Prof. Alberto Gambino il quale ha sottolineato come i temi di fondo siano quelli del merito, specie nel campo della ricerca, e dell’adeguamento della didattica che va collegata con il sistema produttivo.
“L’Italia può vantare – ha affermato Gambino – dei ricercatori di altissimo livello che tutto il mondo ci invidia, ma abbiamo delle sacche di spreco” legate talora a ricerche che servono più per distribuire fondi a pioggia che per gli obiettivi proprio di una ricerca scientifica.
Proprio per invertire la rotta, è stato istituito – ha ricordato Gambino – l’ANVUR, l’agenzia nazionale di valutazione del sistema universitario, impegnata a svolgere la sua attività di valutazione dei risultati della ricerca in linea con le regole deontologiche di cui è dotata: indipendenza, imparzialità, professionalità, trasparenza.
A parere di Gambino, vanno inoltre adeguati i modelli didattici per fare acquisire nuove e moderne competenze. Mentre gli studi scientifici hanno segnato dei significativi passi in avanti, gli studi umanistici appaiono in ritardo rispetto alle esigenze ed alle opportunità del mondo del lavoro.
Secondo il giurista, occorre concentrarsi sui contenuti del cambiamento per disegnare una moderna ed equilibrata società della conoscenza.
“L’università e la ricerca scientifica meriterebbe un’attenzione peculiare e continuativa” che non solo ridisegni nominalmente facoltà e corsi di laurea, ma che renda il sapere effettivamente al passo con i tempi.
Per Gambino merito, qualità della formazione e del lavoro, digitalizzazione, competitività ed efficienza del sistema economico sono aspetti in prospettiva sempre più interconnessi.