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L’importanza della fibra ottica e i vantaggi del modello wholesale only. Intervista a Francesco Nonno (Open Fiber)

Francesco Nonno è direttore regolamentazione di Open Fiber.

Open Fiber opera esclusivamente nel mercato all’ingrosso. Perché questa scelta? Qual è il vantaggio del modello wholesale only?

La realizzazione di una nuova infrastruttura integralmente in fibra ottica comporta investimenti molto onerosi. Uno studio realizzato per la Commissione europea ha stimato in oltre 600 miliardi l’investimento necessario per disporre di reti fisse integralmente in fibra ottica e reti mobili in 5G in tutti i Paesi europei.

Per quanto riguarda Open Fiber, per ridurre il costo di realizzazione dell’infrastruttura, abbiamo deciso di fare ricorso estensivo al riutilizzo delle reti di distribuzione elettrica e di quelle di illuminazione pubblica, facilitato dalla Direttiva 61/14 (Broadband Cost Reduction Directive).

L’investimento richiesto resta molto elevato. La remunerazione dell’investimento richiede quindi un grado di utilizzo molto elevato dell’infrastruttura. La migliore remunerazione può essere raggiunta solo se il maggior numero degli operatori che offrono servizi al dettaglio fruiscono di tale infrastruttura, riducendo in tal modo il rischio dell’investimento e accelerandone il ritorno economico.

Poiché l’integrazione verticale tra fornitura dei servizi di rete e forniture dei servizi finali genera problemi concorrenziali nei rapporti con gli altri operatori, la scelta di un modello wholesale only è l’unica possibile per un soggetto che punta a servire tutto il mercato.

Il modello wholesale only porta con sé i seguenti vantaggi:

  • maggiore capacità di remunerazione degli investimenti, rispetto al modello verticalmente integrato (fatto salvo il caso di investimento FTTH da parte dell’incumbent, che già dispone sia dei clienti all’ingrosso che di quelli al dettaglio);
  • modello cooperativo con i clienti, invece che conflittuale, con minori rischi di contenzioso;
  • qualità elevata dei servizi e applicazione di condizioni tecniche ed economiche che facilitano l’ingresso sul mercato di nuovi operatori e l’operatività di operatori di tutte le dimensioni;
  • maggiore capacità di tutelare gli investitori, grazie al venire meno degli obblighi di orientamento al costo in caso di dominanza.

In sintesi, il modello wholesale only è il modello più efficace per la remunerazione dell’investimento da parte di un nuovo entrante sul mercato.

La diffusione della fibra ottica è cruciale per stimolare il processo di digitalizzazione dell’Italia, per promuovere l’inclusione sociale e per favorire l’innovazione e la competitività delle imprese. Le normative italiane agevolano gli operatori wholesale only che puntano a coprire anche le cosiddette “aree bianche”?

La fibra ottica è l’infrastruttura di riferimento dell’Italia digitale, che veicolerà non solo i servizi di comunicazione e l’entertainment, ma anche i servizi informativi e tutte le applicazioni che consentono la partecipazione alla vita sociale, politica ed economica.

Da questo punto di vista è probabile che, con i tempi e i modi che saranno definiti dal legislatore, si proceda a rivedere l’ormai obsoleta definizione di servizio universale, per garantire a tutti i cittadini e a tutte le imprese l’accesso ad un’infrastruttura evoluta e, con essa, la possibilità di accedere ai benefici della digitalizzazione.

Per questa ragione in primis l’Europa, con la definizione dell’Agenda Digitale Europea e con la successiva comunicazione sulla Gigabit Society, e nel suo solco l’Italia, hanno messo al centro della strategia digitale la copertura con servizi ad altissima capacità (forniti su reti integralmente in fibra ottica o equivalenti, come definito nel Codice Europeo delle Comunicazioni Elettroniche) di tutti i cittadini e di tutte le imprese, entro il 2025.

Si tratta di un obiettivo che richiede non solo ingenti investimenti, ma anche la definizione di una politica di migrazione dalle reti in rame a quelle in fibra, in quanto l’obiettivo reale non è certo quello di costruire le reti, ma quello di fornire servizi avanzati su tali reti.

In questo quadro, lo Stato italiano ha valutato di indirizzare una parte dei fondi europei e nazionali per la realizzazione di reti di nuova generazione nelle aree bianche (quelle nelle quali nessun operatore intende investire nel successivo triennio) e in quelle grigie (quelle nelle quali è prevista una sola infrastruttura NGA nel successivo triennio), accompagnando tali misure con degli incentivi alla domanda (nella forma di Voucher) per favorire la migrazione. Si tratta di un disegno articolato per traghettare tutto il Paese, e non solo alcune parti più dinamiche, nell’economia digitale.

Di tale strategia è stata al momento messa all’opera solo la parte relativa alle Aree Bianche, con tre bandi pubblici, tutti e tre assegnati ad Open Fiber, per la realizzazione e gestione di una rete di nuova generazione, che sarà integralmente in fibra ottica per oltre l’85% delle unità immobiliari oggetto dell’intervento e in fibra mista ad accesso radio (FWA) per meno del 15% dei casi.

I bandi pubblici prevedevano un punteggio aggiuntivo per i partecipanti con un modello di business wholesale only, che si impegnassero a rimanere tali per tutta la durata della concessione. Si tratta di una previsione che trova fondamento nelle Linee guida comunitarie sugli aiuti di Stato, le quali, con riferimento all’esigenza di garantire a tutti gli operatori un trattamento equo e non discriminatorio prevedevano, con riferimento alle procedure di gara, che “Nel caso in cui il gestore di rete sia verticalmente integrato, devono essere introdotte adeguate misure di salvaguardia per evitare conflitti di interesse, indebite discriminazioni nei confronti dei richiedenti l’accesso o dei fornitori di contenuti ed eventuali altri vantaggi indiretti occulti. Nella stessa ottica, i criteri di aggiudicazione dovrebbero includere una disposizione secondo la quale gli offerenti che propongono un modello esclusivamente all’ingrosso, un modello esclusivamente passivo o entrambi ricevono punti supplementari.”

E’ da osservare che il punteggio aggiuntivo previsto nei bandi è risultato peraltro irrilevante ai fini dell’aggiudicazione, in quanto anche il principale concorrente di Open Fiber (l’operatore incumbent nel mercato italiano) ha partecipato impegnandosi a realizzare e gestire l’infrastruttura secondo un modello wholesale only.

Le normative italiane non prevedono invece alcuna agevolazione per gli operatori wholesale only, sia nel caso in cui intervengano nelle aree bianche, sia nel caso in cui intervengano nelle aree grigie o nere.

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