La Corte di Giustizia dell’Unione Europea si è espressa sulla valutazione del carattere abusivo di…
Intervista al Prof. Antonio Musio. Gli E- Sport

Dal 2003 è Professore associato nel settore scientifico-disciplinare IUS/01 (Diritto privato). È attualmente titolare dell’insegnamento di diritto privato presso il Dipartimento di Studi e Ricerche Aziendali dell’Università di Salerno nonché dell’insegnamento di diritto privato regionale presso il Dipartimento di Scienze giuridiche della stessa Università. È stato, a partire dal 2005, componente del collegio dei docenti del dottorato di ricerca in “Comparazione e diritti della persona”. E’ titolare di progetti di ricerca di Ateneo (ex 60%). E’ stato nominato componente di Commissioni di esame di Avvocato, di Commissioni giudicatrici di concorsi pubblici e di Comitati tecnici. E’ componente di comitati scientifici di riviste giuridiche di rilievo nazionale. E’ autore di note a sentenze, articoli su libro, saggi, formulari, codici, voci enciclopediche, commenti a testi normativi, monografie, nonché curatore di volumi collettanei.
il Prof. Antonio Musio
Cosa si intende per E-Sport?
E-sports sta per Electronic sports ed è espressione che riassume il fenomeno delle competizioni, di livello professionistico, che si svolgono per il tramite di un videogame. Si tratta di competizioni basate su regole predefinite e organizzate sotto forma di torneo o di campionato, secondo sistemi di gioco diversificati che trascorrono dalla possibilità che il giocatore competa da solo contro il software a quella in cui due o più giocatori si sfidino tra loro a quella, ancora in cui players sono organizzati in squadre che gareggino tra di loro.
Gli E-Sport hanno un riconoscimento legislativo in Italia come disciplina sportiva?
No, attualmente in Italia non c’è una disciplina ad hoc che regolamenti il fenomeno, né tantomeno il fenomeno è equiparato a quello sportivo. Anzi la Corte di Giustizia con la sentenza del 26.10.2017 ha escluso che alcune di queste competizioni possano rientrare nella nozione di sport, dovendosi intendere per tale “un’attività di natura fisica o, in altri termini, un’attività caratterizzata da una componente fisica non irrilevante (…) senza estendersi a tutte le attività che, per un aspetto o per un altro, possano essere associate a detta nozione”.
Esistono, allo stato attuale, dei precisi riferimenti normativi?
La disciplina astrattamente applicabile, infatti, è la normativa sulle manifestazioni a premi (D.P.R. 26.10.2001, n. 430), in caso di torneo con assegnazione di vincita non in denaro, o la normativa sui giochi di abilità a distanza con vincita in denaro (d.lgs. 14.4.1948, n. 496 e R.D. 18.6.1931, n. 773 – T.U. delle leggi di pubblica sicurezza), in caso di torneo con assegnazione di vincita in denaro. Ma si tratta di discipline piuttosto gravose e complesse rispetto alle quali gli operatori del settore mostrano una certa insofferenza.
In tal senso, potrebbe approfondire con noi i recenti due progetti legislativi presentati alla Camera dei Deputati: la prima, n. 3626 “Disciplina degli sport elettronici o virtuali (e-sport) e delle connesse attività professionali ed economiche”, e la seconda proposta, la n. 3679 del 13.7.2022?
C’è un certo fermento in tema di e-sports a livello normativo. Alla Camera dei Deputati sono stati presentati ben due proposte di legge. La prima, la n. 3626 (“Disciplina degli sport elettronici o virtuali (e-sport) e delle connesse attività professionali ed economiche”) del 24.5.2022, è articolata in ben 65 articoli e ambisce a diventare una vera e propria legge quadro del settore. Oltre a darsi una definizione precisa di e-sport, essa individua gli operatori del settore, definisce e regolamenta le prestazioni, le discipline e le competizioni e-sportive, istituisce un’autorità di controllo, vigilanza e promozione, definisce i princìpi fondamentali per l’adozione di un codice deontologico degli operatori dell’e-sport, stabilisce forme di promozione del movimento e della cultura del buon gioco, preoccupandosi di adottare misure di prevenzione e contrasto dei fenomeni di gioco patologico. La seconda, invece, la n. 3679 del 13.7.2022, certamente meno ambiziosa, è articolata in soli 9 articoli, ma affronta le questioni più rilevanti e maggiormente avvertite dagli operatori del settore.
Approfondimenti:
- Antonio Musio, Professore associato di Diritto privato, Università di Salerno
E–sports e considerazioni de iure condendo [*scarica la relazione*] - Online gli atti digitali dell’evento “Gli Stati Generali del Diritto di Internet” della Luiss, Libera Università Internazionale degli Studi Sociali Guido Carli