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Istat: Italia in ritardo su presenza in rete​

 

Lo si legge nel Rapporto dell’Istat sul Benessere equo e sostenibile.

Inoltre, sempre nel contesto europeo, l’Italia mostra un evidente ritardo nei settori legati all’economia della conoscenza e all’innovazione.

Si collocano sotto la media del Vecchio continente l’intensità della spesa per ricerca e sviluppo, l’intensità brevettuale, la quota di occupazione nei settori high-tech e quella di occupazione di figure professionali altamente qualificate, come quelle richieste in settori chiave come la cyber security.

In Italia, a settembre 2016, è entrata in vigore la nuova legge di bilancio che prevede l’inserimento degli indicatori di benessere equo e sostenibile nei documenti di programmazione, insieme a un’analisi sul loro andamento nel triennio precedente e a valutazioni dell’impatto sul benessere delle misure previste per il raggiungimento degli obiettivi di politica economica.

Allo stesso tempo, l’Istat è stato chiamato dalla Commissione statistica delle Nazioni Unite a svolgere un ruolo attivo e di coordinamento nazionale nella produzione degli indicatori individuati per il monitoraggio degli obiettivi e dei rispettivi target dell’Agenda 2030 sullo sviluppo sostenibile, i cosiddetti Sustainable Development Goals (SDGs).

23 dicembre 2016

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