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L’Ue propone una stretta sulla privacy

Sono sempre di più gli europei che utilizzano servizi come Whatsapp, Skype, Facebook Messenger, Gmail, Viber e iMessage per mandare messaggi o per telefonare, e per la Commissione Ue è giunta l’ora di una stretta sulla privacy, visto che l’attuale regolamentazione (direttiva e-privacy del 2002) si applica solo agli operatori telecom tradizionali. Bruxelles propone quindi delle nuove regole, e chiede agli Stati membri di approvarle entro maggio 2018, quando entrerà in vigore il nuovo regolamento generale sulla protezione dei dati, che in questo modo sarebbe aggiornato agli ultimi sviluppi della tecnologia.

In particolare, la Commissione propone che siano protetti sia il contenuto delle comunicazioni (siano esse via chat, email o telefonate internet-based), sia i ‘metadati’ come durata della chiamata o localizzazione, che dovranno essere cancellati se l’utente non dà il consenso all’utilizzo. Vengono poi semplificate le regole sui ‘cookies’, visto che oggi l’utente deve dare il consenso all’utilizzo ogni volta che apre un nuovo sito web. Con le nuove regole ci sarà invece un modo per settare di default, sul browser, il livello di protezione desiderato, per evitare di dover rispondere alle numerose richieste. La proposta chiarisce poi che non serve consenso per quei cookies non intrusivi della privacy, come quelli che servono a migliorare l’esperienza di internet (ad esempio, quelli grazie ai quali un sito ricorda lo storico dei tuoi acquisti).

11 gennaio 2017

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