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La carenza di cultura finanziaria in Italia penalizza il risparmio

Nell’ambito delle iniziative promosse per il Mese dell’educazione finanziaria 2018, il 22 ottobre scorso la Consob ha organizzato un seminario per la presentazione del “Rapporto sulle scelte di investimento delle famiglie italiane per il 2018″.

Dallo studio emerge che la ricchezza netta delle famiglie rimane stabile dal 2012, mentre il tasso di risparmio lordo continua un percorso discendente iniziato nel 2004, attestandosi sotto la media europea: a fine 2017 risultava pari al 9,7% rispetto al Pil a fronte dell’11,8% della media dell’Eurozona (nel 2004 aveva raggiunto il 15%, superando la media europea di un punto percentuale). Nonostante ciò, le famiglie italiane risultano essere più virtuose con un rapporto debito/PIL di poco superiore al 40% a fronte di poco meno del 60% della media europea.

Con riferimento alle scelte di investimento, Europa ed Italia continuano a mostrare notevoli differenze, in special modo per il peso della componente assicurativa e previdenziale, ancora deficitaria nel nostro Paese.

Gap, invece, che si è praticamente annullato prendendo in considerazione il possesso di conto corrente bancario, carta di credito e di debito. Questi dati si stagliano all’interno di un contesto in cui la cultura finanziaria rimane contenuta. La metà del campione preso in considerazione non è in grado di definire correttamente nozioni finanziarie di base, mentre il dato scende ad uno su cinque per concetti più avanzati.

Tuttavia, ex ante, queste lacune non vengono riconosciute, in quanto il 40% degli intervistati  ritiene di avere un’elevata conoscenza della materia. Tra gli strumenti maggiormente conosciuti si annoverano i titoli di stato (54%), mentre solo il 10% del campione è in grado di ordinare correttamente alcune opzioni di investimento per livello di rischio.

(Febaf)

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