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La Commissione Europea sanziona Meta per 797,72 milioni di euro per abuso di posizione dominante

La Commissione Europea ha inflitto una multa di 797,72 milioni di euro a Meta per violazione delle norme antitrust dell’Unione Europea. La sanzione è legata a pratiche abusive a vantaggio di Facebook Marketplace, il servizio di annunci online dell’azienda, e include la subordinazione di tale servizio al social network Facebook, oltre all’imposizione di condizioni commerciali ingiuste nei confronti di altri fornitori di servizi di annunci online.

L’indagine della Commissione ha evidenziato che Meta, leader nel settore dei social network personali e attiva nei mercati nazionali della pubblicità online sui social media, ha abusato della propria posizione dominante in violazione dell’Articolo 102 del Trattato sul Funzionamento dell’Unione Europea (TFUE) attraverso due pratiche principali:

  1. Collegamento tra Facebook Marketplace e il social network Facebook
    Gli utenti di Facebook hanno automaticamente accesso a Facebook Marketplace, venendo esposti regolarmente a questo servizio anche senza manifestare interesse. Questa pratica offre a Facebook Marketplace un significativo vantaggio distributivo rispetto ai concorrenti, che non sono in grado di competere su pari condizioni.
  2. Condizioni commerciali unilaterali e ingiuste
    Meta ha imposto condizioni commerciali svantaggiose ad altri fornitori di servizi di annunci online che pubblicizzano sulle sue piattaforme, come Facebook e Instagram. In particolare, Meta ha utilizzato i dati pubblicitari generati da questi concorrenti a beneficio esclusivo di Facebook Marketplace.

La Commissione ha ordinato a Meta di cessare immediatamente queste pratiche e di astenersi dal ripeterle o dall’adottare comportamenti analoghi in futuro. La multa, calcolata sulla base delle linee guida del 2006, tiene conto della durata e della gravità delle violazioni, nonché del fatturato generato da Facebook Marketplace.

Per garantire un effetto deterrente adeguato, la sanzione ha considerato anche il fatturato complessivo di Meta, vista la portata delle risorse dell’azienda. L’indagine formale della Commissione era stata avviata nel giugno 2021, con la successiva emissione di una dichiarazione di obiezioni a dicembre 2022. Meta ha risposto alle accuse nel giugno 2023.

Sebbene la posizione dominante di un’azienda non sia di per sé illegale, le normative UE impongono alle imprese dominanti una responsabilità speciale per evitare pratiche che limitino la concorrenza nei mercati in cui operano o in mercati collegati.

Le multe imposte per violazione delle norme antitrust dell’UE confluiscono nel bilancio generale dell’Unione. Non sono destinate a spese specifiche, ma contribuiscono a ridurre i contributi richiesti agli Stati membri per l’anno successivo, alleggerendo il carico sui contribuenti.

Ulteriori dettagli sul caso saranno disponibili con il numero di riferimento AT.40684 nel registro pubblico dei casi della Commissione, una volta risolti eventuali problemi di riservatezza.

 

 

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