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La lezione inaugurale del Ciclo Seminariale in materia di protezione dei dati personali per Data protection officer (DPO), coordinato dal prof. Salvatore Sica
Nel pomeriggio di martedì 16 ottobre, presso l’aula “Cilento” del Dipartimento di Scienze Giuridiche (Scuola di Giurisprudenza), ha avuto luogo la lezione inaugurale del Ciclo Seminariale in materia di protezione dei dati personali per Data protection officer (DPO), coordinato dal prof. Salvatore Sica e promosso dalla Scuola di Specializzazione per le professioni legali, dai COA di Salerno, Nocera e Vallo della Lucania nonchè dal Consiglio Notarile di Salerno.
Dopo i saluti istituzionali della prof.ssa Laura Solidoro, direttrice della SSPL dell’Università di Salerno e dei Presidenti degli Ordini forensi e del notariato che hanno aderito all’iniziativa, l’evento ha visto la partecipazione del prof. Avv. Alberto Maria Gambino, Pro-Rettore dell’Università Europea di Roma e Presidente dell’Accademia Italiana del Codice di Internet (IAIC), del dott. Antonello Soro, Presidente dell’Autorità Garante per la Protezione dei Dati Personali e del prof. Avv. Salvatore Sica, Ordinario di Istituzioni di Diritto privato nell’Università di Salerno e Vice-Presidente della Scuola Superiore dell’Avvocatura.
Alla presenza di un centinaio di iscritti tra avvocati e notai, il prof. Alberto Maria Gambino ha rimarcato il rovesciamento di prospettiva della tutela dei diritti nell’era digitale. L’inarrestabile circolazione dei dati quale volano dell’innovazione e, più in generale, propulsore degli interessi degli operatori di Internet costringe il diritto a difendere e mantenere intatto quel nucleo fondamentale di interessi personalissimi immanenti all’informazione digitale, ormai intesa primariamente come “bene” suscettibile di uno sfruttamento economico.
Nella relazione del prof. Gambino ampio spazio è stato dedicato all’analisi dei singoli moduli didattici del Ciclo seminariale, focalizzati con un taglio teorico-pratico sulle novità in materia di protezione dei dati personali introdotte dal Regolamento UE n. 679/2016. In particolare, il prof. Gambino ha rilevato l’importanza di un approccio olistico e multidisciplinare alla materia, che sappia coniugare lo studio teorico del nuovo paradigma giuridico-sociale alla necessità di valorizzare la componente pratica e specialistica collegata al fenomeno della completa permeazione della Tecnica nella vita dell’uomo.
Il Presidente dell’Autorità Garante per la protezione dei dati personali, dott. Antonello Soro, ha confermato la centralità della protezione dei dati personali come diritto fondamentale e basilare della società dell’informazione e della comunicazione, manifestando la propria fiducia sull’efficacia normativa del nuovo Regolamento, in una prospettiva di progressiva unificazione della protezione (si pensi ad es. al problema di efficacia extraterritoriale delle tutele) e di crescita di una diffusa “cultura della privacy” in tutti gli strati economici e sociali. In questo quadro, il dott. Soro ha sostenuto il ruolo chiave del DPO (responsabile della protezione dei dati personali), inquadrato non tanto come ulteriore, oneroso investimento che la nuova normativa impone ai titolari del trattamento, ma sopratutto come interlocutore qualificato tra tutti i portatori di interesse.
In chiusura il prof. Salvatore Sica, coordinatore scientifico del Ciclo seminariale e moderatore dell’incontro, ha evidenziato come l’evoluzione della materia, muovendo dalla dimensione “statica” della riservatezza a quella “dinamica” e flessibile della protezione dei dati, abbia subìto un processo di aggiornamento normativo singolare e repentino nell’arco di un solo ventennio. Ricordando l’esperienza pioneristica del primo “Garante” italiano, il compianto prof. Stefano Rodotà, l’analisi si è soffermata sulla funzione “assorbente” che il diritto alla protezione dei dati personali quale diritto autonomo esercita in chiave di tutela di interessi fondamentali dell’individuo quali la dignità, l’identità personale, i diritti al nome e all’immagine, la reputazione personale.
Tale mutamento di prospettiva – ha concluso il prof. Sica – apre la strada alla necessità di formare un numero sempre più crescente di professionisti esperti e qualificati, che sappiano affrontare le nuove sfide del presente e le incognite di un futuro sempre più “tecnocentrico” ed interconnesso.