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La Regione Puglia sotto accusa per violazione della privacy nella vaccinazione anti-HPV
Il Garante per la protezione dei dati personali ha formalmente avvertito la Regione Puglia riguardo alle violazioni della normativa sulla privacy derivanti dall’obbligo di presentare una certificazione vaccinale contro il Papilloma virus (HPV) per l’iscrizione a scuole medie, superiori e università.
L’Autorità ha sottolineato che i trattamenti di dati personali imposti dalla legge regionale pugliese non sono conformi alla normativa sulla protezione dei dati personali in assenza di una base giuridica adeguata. La conformità dei trattamenti è in discussione anche se la Corte Costituzionale non dichiarasse l’illegittimità della legge regionale, poiché questi trattamenti non rispettano i principi di necessità e proporzionalità stabiliti dal Regolamento UE (GDPR).
Il Garante ha ricordato che il trattamento dei dati relativi alla salute è permesso solo se previsto da una legge statale. Pertanto, solo una norma uniforme a livello nazionale può autorizzare le autorità scolastiche a richiedere documentazione sanitaria e imporre agli studenti e alle famiglie l’obbligo di fornire tale documentazione. Inoltre, ha specificato che il vaccino HPV non è obbligatorio per l’iscrizione scolastica.
L’avvertimento alla Regione Puglia è stato comunicato al Presidente del Consiglio dei ministri, alla Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, e pubblicato nella Gazzetta ufficiale.
Infine, l’Autorità ha notificato alla Asl di Lecce le violazioni rilevate nell’indagine avviata lo scorso giugno, in seguito alla notizia del mancato accesso in ospedale di alcuni tirocinanti che non avevano ricevuto la quarta dose del vaccino anti-Covid.
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