La Prof.ssa Virginia Zambrano è PhD in Diritto Civile presso l'Università di Napoli, attualmente è docente…
Le autorità dell’UE chiedono ad Apple di interrompere le pratiche di geo-blocking sui servizi multimediali
La Commissione Europea e la Consumer Protection Cooperation (CPC) Network, che rappresenta le autorità nazionali per la tutela dei consumatori nei Paesi dell’UE, hanno notificato ad Apple la richiesta di cessare alcune pratiche di geo-blocking relative ai suoi servizi multimediali, come App Store, Apple Arcade, Music, iTunes Store, Books e Podcasts. Queste pratiche sono considerate in violazione del Regolamento sul Geo-blocking e della Direttiva sui Servizi, che vietano discriminazioni ingiustificate basate sulla residenza o nazionalità all’interno dell’UE/SEE.
- Restrizioni sull’interfaccia
- Gli utenti possono accedere solo alla versione dei servizi multimediali di Apple associata al Paese in cui è stato registrato il loro account.
- Cambiare il Paese associato all’account è estremamente complesso, in contrasto con le norme del Regolamento sul Geo-blocking.
- Limitazioni sui metodi di pagamento
- Gli acquisti nei servizi multimediali di Apple richiedono l’uso di metodi di pagamento emessi nel Paese di registrazione dell’account, limitando la possibilità di utilizzo transfrontaliero.
- Download dall’App Store
- I consumatori non possono scaricare app disponibili in altri Paesi dell’UE/SEE, neanche durante viaggi o soggiorni temporanei in quelle località.
- Regolamento sul Geo-blocking (2018): garantisce l’accesso equo a beni e servizi in tutta l’UE/SEE, vietando restrizioni basate su nazionalità o residenza, salvo giustificazioni obiettive.
- Direttiva sui Servizi: proibisce condizioni discriminatorie per l’accesso ai servizi, a meno che non siano supportate da criteri oggettivi.
Apple ha a disposizione un mese per rispondere alle preoccupazioni sollevate dalla rete CPC e proporre soluzioni. Possibili sviluppi:
- Impegni da parte di Apple per modificare le sue pratiche.
- Azioni di enforcement da parte delle autorità nazionali, in caso di mancato adeguamento, che potrebbero includere multe o misure obbligatorie per garantire la conformità.
- Precedente con Google: Nel 2023, Google ha accettato di apportare modifiche al Play Store per rispettare il Regolamento sul Geo-blocking, ampliando l’accesso transfrontaliero e garantendo flessibilità nei pagamenti.
- Digital Markets Act (DMA) e Digital Services Act (DSA): Apple, in qualità di “gatekeeper” designato, è soggetta a queste normative, volte a promuovere equità e responsabilità nei mercati digitali.
Implicazioni
Questa iniziativa evidenzia l’impegno dell’UE nell’eliminare le barriere al Mercato Unico Digitale. Per Apple, la conformità potrebbe richiedere cambiamenti significativi nella gestione dei contenuti regionali e dei sistemi di pagamento. Per i consumatori, un’applicazione efficace di queste regole potrebbe garantire un accesso più fluido a beni e servizi digitali in tutta l’UE/SEE.
Ulteriori sviluppi dipenderanno dalla risposta di Apple e dalla possibilità di azioni di enforcement da parte delle autorità europee.
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