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Le proposte della Commissione per rafforzare la cyber security dell’Ue

La Commissione europea vuole rafforzare la sicurezza informatica nell’Ue incrementando gli investimenti in tecnologia, introducendo misure di tutela più severe e rafforzando la diplomazia per evitare gli attacchi da parte di altre nazioni.

Bruxelles annuncerà le sue intenzioni questo mese in una relazione. Nel testo, visionato da Reuters, si afferma inoltre la necessità di una maggiore cooperazione nazionale e dell’applicazione della legge per fermare gli attacchi in arrivo.

Il documento richiede a breve termine una spesa aggiuntiva dell’Ue per raggiungere una massa considerevole di investimenti e superare la frammentazione all’interno della regione, e definisce il precedente piano del 2016 (che prevedeva una spesa di 1,8 miliardi di euro entro il 2020), un “primo passo”.

La relazione cita anche stime pubbliche e private secondo le quali l’impatto del crimine informatico sull’Ue sarebbe aumentato cinque volte tra il 2013 e il 2017 e potrebbe salire ancora di quattro entro il 2019. L’Europol stima queste perdite in 265 miliardi di euro l’anno.

Berlaymont chiede anche una maggiore capacità tecnica per indagare sugli attacchi informatici e investimenti per promuovere un settore informatico regionale più forte.

Un tema specifico che si prefigge di affrontare è quello di sviluppare una capacità di crittografia europea che utilizzi tecnologie quantistiche di nuova generazione come base per sistemi di identificazione digitali sicuri, protezione delle proprietà intellettuali e sicurezza dell’e-commerce.

L’Ue sta cercando anche di istituire un principio di “dovere di cura” per i fornitori che sviluppano software e prodotti in questo settore, e ha promesso di presentare all’inizio del 2018 proposte concrete per dare alle autorità legali l’accesso transfrontaliero alle prove elettroniche.

Un’altra proposta prevede la creazione di un Centro europeo per la ricerca e la competenza in materia di cyber security, per coordinare le soluzioni proposte, come parte del piano di rafforzare l’attuale Agenzia dell’Unione europea per la sicurezza delle reti e dell’informazione (Enisa).

La revisione, annunciata nel mese di maggio (quando sarà definitivamente attuata la Direttiva Nis), fa parte della correzione a medio termine della strategia digitale dell’Unione europea. Alcune proposte tuttavia, dovranno prima essere approvate dagli Stati membri e dal Parlamento europeo.

(Fonte CyberAffairs)

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