La Prof.ssa Virginia Zambrano è PhD in Diritto Civile presso l'Università di Napoli, attualmente è docente…
L’Unione Europea avvia un’indagine antitrust su Corning per possibili pratiche anticoncorrenziali nel mercato del vetro per dispositivi elettronici
La Commissione Europea, il 6 novembre 2024, ha avviato un’indagine formale per verificare se Corning, leader mondiale nella produzione di vetro per applicazioni industriali e di consumo, abbia abusato della sua posizione dominante nel mercato del vetro Alkali-aluminosilicato (Alkali-AS Glass), comunemente utilizzato per proteggere gli schermi di dispositivi elettronici portatili come smartphone, tablet e smartwatch. Corning commercializza questo prodotto sotto il noto marchio Gorilla Glass.
L’indagine della Commissione si focalizza su presunte pratiche anticoncorrenziali adottate da Corning per escludere altri produttori dal mercato, limitando la concorrenza. Le principali preoccupazioni riguardano accordi di fornitura esclusiva stipulati con produttori di dispositivi mobili (Original Equipment Manufacturers, OEM) e aziende che lavorano il vetro grezzo (i cosiddetti “finitori”).
Secondo la Commissione, Corning avrebbe incluso nei suoi contratti con gli OEM alcune clausole restrittive, quali:
- Obblighi di fornitura esclusiva: obblighi per gli OEM di acquistare la quasi totalità del proprio fabbisogno di Alkali-AS Glass esclusivamente da Corning;
- Sconti condizionati all’esclusività: sconti concessi agli OEM solo se rispettavano le clausole di fornitura esclusiva;
- Clausole “inglesi”: imposizione agli OEM di segnalare a Corning eventuali offerte concorrenti, che potevano essere accettate solo se Corning non riusciva a pareggiare il prezzo.
Inoltre, negli accordi con i finitori, Corning avrebbe incluso:
- Obblighi di acquisto esclusivo: clausole che richiedevano ai finitori di comprare tutto o quasi tutto il proprio fabbisogno di Alkali-AS Glass da Corning;
- Clausole di non contestazione: obblighi per i finitori a non contestare i brevetti di Corning.
La Commissione teme che queste clausole abbiano ostacolato l’accesso di produttori concorrenti a importanti segmenti di mercato, riducendo la scelta dei clienti, aumentando i prezzi e limitando l’innovazione, a danno dei consumatori.
Se queste pratiche venissero confermate, violerebbero le regole di concorrenza dell’UE (Articolo 102 del Trattato sul Funzionamento dell’Unione Europea – TFUE), che proibisce l’abuso di posizione dominante. L’indagine sarà condotta in via prioritaria, ma la Commissione non ha scadenze legali per la conclusione, in quanto la durata dipende dalla complessità del caso e dalla cooperazione delle aziende coinvolte.
Parallelamente, la Commissione ha adottato una Valutazione Preliminare dei fatti e delle preoccupazioni concorrenziali sollevate. Corning potrà presentare degli impegni per rispondere a tali preoccupazioni, conformemente all’Articolo 9(1) del Regolamento n. 1/2003. Questo permetterebbe di chiudere il procedimento senza dichiarare un’infrazione, ma obbligherebbe Corning a rispettare gli impegni proposti.
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