Ininfluente anche l'assenso del lavoratore in un rapporto sbilanciato e mai davvero libero di Federica Paolucci e Oreste…
Media digitali e cittadini: alfabetizzazione e consapevolezza tra rischi e opportunità

Il rapporto “I fabbisogni di alfabetizzazione mediatica e digitale nella popolazione italiana”, presentato oggi dall’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (AGCOM), restituisce un quadro articolato delle competenze e delle percezioni degli italiani rispetto all’ecosistema digitale. L’indagine, condotta su un campione rappresentativo di oltre 7.000 persone dai 6 anni in su, approfondisce abitudini, criticità e livelli di consapevolezza nell’utilizzo di media e tecnologie connesse.
La fruizione quotidiana di contenuti digitali è elevata: il 90% della popolazione accede a Internet ogni giorno e quasi la metà lo fa per oltre quattro ore. Tuttavia, più della metà degli utenti riferisce di essersi imbattuta in episodi problematici quali disinformazione, incitamento all’odio o revenge porn. Più dell’80% degli italiani esprime una preoccupazione generale per questi fenomeni, sebbene solo il 15% manifesti un allarme elevato per la diffusione di contenuti non protetti da diritto d’autore.
Malgrado queste criticità, una parte significativa della popolazione (44,1%) non ha sentito la necessità di chiedere indicazioni o supporto per un uso più consapevole dei media. Al contrario, tra i più giovani – in particolare nella fascia 14-17 anni – si registra una maggiore propensione a ricorrere alla famiglia, agli insegnanti o ai coetanei per ricevere orientamento.
L’analisi conferma la diffusione di dispositivi come smart TV e computer portatili (utilizzati da due italiani su tre) e l’uso regolare dei social media, soprattutto tra gli under 35. Le finalità principali di accesso alla rete includono l’informazione, la comunicazione e il consumo di contenuti audiovisivi.
Rimane tuttavia ampio il divario in termini di alfabetizzazione digitale: oltre un terzo della popolazione sopra i 14 anni non possiede alcuna familiarità con i meccanismi algoritmici che regolano l’esperienza online, mentre solo il 7% dimostra competenze elevate. Il 41% non è a conoscenza del ruolo degli algoritmi di raccomandazione e quasi due terzi presentano livelli nulli o bassi di alfabetizzazione algoritmica.
Sul fronte della tutela dei minori, l’indagine mostra una crescente sensibilità: l’80% delle famiglie applica regole o limitazioni nell’uso dei media digitali, mentre solo il 4,8% non pone alcun vincolo. Tra le strategie più adottate figurano il controllo delle fasce orarie di utilizzo e l’impiego di strumenti di parental control. Le modalità di mediazione variano sensibilmente a seconda dell’età e del livello di istruzione dei genitori.
Di fronte a contenuti problematici o rischiosi, oltre l’80% degli utenti adotta una qualche forma di reazione, prevalentemente evitando la piattaforma o la fonte responsabile. Tuttavia, solo un terzo verifica l’attendibilità delle informazioni, con una maggiore incidenza tra chi possiede un titolo di studio più elevato. L’approccio critico all’informazione rimane dunque un punto da rafforzare, anche attraverso iniziative formative dedicate.
Il rapporto AGCOM fornisce un importante contributo alla comprensione dei comportamenti digitali della popolazione italiana, sottolineando il ruolo chiave dell’alfabetizzazione mediatica per una fruizione consapevole e sicura dei contenuti online. Le evidenze raccolte indicano l’esigenza di politiche educative mirate e di un rafforzamento del dialogo tra istituzioni, famiglie, scuole e operatori del settore per promuovere un ambiente digitale più responsabile e inclusivo.
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