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Competenze digitali nell’Università di domani

Le competenze digitali nell’Università di domani figura tra i temi della giornata di discussione e confronto dedicata al futuro del nostro sistema accademico che si è svolta a Roma presso il Centro Congressi “Angelicum”. 

L’evento è stato aperto dagli interventi del Presidente del Consiglio dei Ministri, Paolo Gentiloni, e della Ministra dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Valeria Fedeli.

Il contesto tecnologico digitale in cui ci troviamo rappresenta una sfida per il mondo della scuola e dell’Università. In un mondo in evoluzione – ha dichiarato il Presidente Gentiloni – c’è una straordinaria domanda di Università. Richiamando una lectio di Umberto Eco, Gentiloni ha sottolineato come proprio nel nuovo paesaggio della conoscenza creato dalla evoluzione tecnologica solo le Università e gli istituti di formazione in generale possano fornire gli strumenti critici per comprendere. Dobbiamo interrogarci – ha aggiunto Gentiloni  – sull’impatto dell’evoluzione digitale nel mondo della conoscenza. Come immaginiamo noi il mondo dei big data, della robotica, dell’intelligenza artificiale? Le sfide ad esempio nel mondo del lavoro. “Non bisogna rallentare le dinamiche della trasformazione, sarebbe un errore e comunque impossibile, il punto è quello di elevare la qualità educativa per renderla all’altezza di questa sfida”.

“L’università deve aiutare tutto il Paese a tenere il passo – ha affermato il Ministro Fedeli – : a riconoscere, interpretare e governare i cambiamenti costanti che caratterizzano le società contemporanee”

Proprio con riguardo ai cambiamenti, alla necessità di nuove competenze specie nel campo digitale, il ministro ha affermato: “L’architettura dei settori scientifico disciplinari (SSD) impone rigidità ai percorsi formativi, una rigidità che impedisce al sistema universitario di rispondere con la necessaria flessibilità e rapidità ai mutamenti culturali, sociali e economici legati alla quarta rivoluzione industriale e al suo impatto nei sistemi produttivi”, ha detto. “Non è difficile immagine le difficoltà che incontrerebbe una sede che volesse attivare percorsi formativi di primo, secondo e terzo livello su ambiti quali “scienza dei dati”.

Tra le linee strategiche, ad esempio, individuate dalla Commissione Europea – ha aggiunto il Ministro Fedeli – vi è la diversificazione dei percorsi formativi. La strategia italiana su Impresa 4.0 individua cinque pilastri di sviluppo, quello della progettazione di una formazione mirata alle competenze digitali ed evidenzia la necessità di una offerta di percorsi formativi con metodologie innovative. In particolare la smart factory, la fabbrica intelligente riconducibile al paradigma  Industria 4.0 ha bisogno di nuove e diverse competenze per affrontare la sfida che interesserà in sistema manifatturiero”.

“L’Università italiana esce da un decennio horribilis, caratterizzato da una forte crisi strutturale, di sistema e di obiettivi. Mai come in questi anni si sono espresse tante opinioni negative sul ruolo delle Università, da ogni parte, spesso in modo superficiale e senza riuscire a cogliere i veri punti di analisi e innovazione su funzione e importanza dell’università”. 

Apprezzamento e soddisfazione per le parole del Presidente Gentiloni e Ministro Fedeli sono state espresse dal Prof. Alberto Gambino, Pro Rettore dell’Università Europea di Roma, Direttore Scientifico di Diritto Mercato Tecnologia, nonché dell’Italian Academy of the Internet Code (www.iaic.it), ente di ricerca quest’ultimo che sviluppa da anni percorsi formativi sui temi dell’Information Technology e del mercato digitale.  

“L’attenzione alla multidisciplinarietà, l’adattamento dell’offerta formativa alla nuove competenze tecnologiche, l’attenzione in generale al mondo digitale sono fondamentali – ha affermato il prof. Gambino – per una moderna ed efficace ristrutturazione del sistema educativo. La scienza, la ricerca, l’educazione e l’integrazione con il mondo economico e produttivo sono strumenti essenziali per la valorizzazione della persona e per colmare il gap che storicamente ha caratterizzato in negativo l’offerta formativa nel nostro Paese”. 

Alla tavola rotonda della mattinata hanno partecipato: Gaetano Manfredi, Presidente Crui (la Conferenza dei rettori delle università italiane); Carla Barbati, Presidente Cun (il Consiglio universitario nazionale); Anna Azzalin, Presidente Cnsu (il Consiglio nazionale degli studenti universitari); Andrea Graziosi, Presidente Anvur (l’Agenzia nazionale di valutazione del sistema universitario e della ricerca). Moderatore, Marco Mancini, Capo Dipartimento per la Formazione Superiore e per la Ricerca del Miur.

Nel pomeriggio si è svolta la discussione sulle relazioni del mattino, con gli interventi di: Giuliano Amato, Giudice della Corte Costituzionale; Carmelo Barbagallo, Segretario generale Uil; Vincenzo Boccia, Presidente Confindustria; Susanna Camusso, Segretaria generale Cgil; Maria Chiara Carrozza, Professoressa di Bioingegneria e Biorobotica; Maurizio Ferraris, Professore di Filosofia Teoretica; Andrea Cuccello, Segretario confederale Cisl Lazio; Ignazio Visco, Governatore della Banca d’Italia.

Moderatore del dibattito, Antonio Polito, Vicedirettore del Corriere della Sera. La giornata è terminata con le conclusioni della Ministra Valeria Fedeli

L’iniziativa è stata organizzata dal Dipartimento per la Formazione Superiore e per la Ricerca del Miur.

Video

“L’Università italiana nell’Europa di domani”

Foto: Tiberio Barchielli Immagini messe a disposizione con licenza CC-BY-NC-SA 3.0 IT

 
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