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Parere dell’EDPB sui modelli di IA: i principi del GDPR a supporto dell’IA responsabile
Il Comitato Europeo per la Protezione dei Dati (EDPB) ha pubblicato un parere sull’uso dei dati personali nello sviluppo e nell’implementazione di modelli di intelligenza artificiale (IA). Il documento affronta alcune questioni fondamentali, tra cui l’anonimizzazione dei modelli di IA, l’utilizzo del legittimo interesse come base giuridica per il trattamento dei dati personali e le implicazioni legali derivanti dall’uso di dati trattati in modo illecito.
Il parere è stato richiesto dall’Autorità per la protezione dei dati irlandese (DPA) al fine di promuovere un’armonizzazione normativa a livello europeo. Per la sua redazione, l’EDPB ha raccolto i contributi di diversi stakeholder e ha avviato un dialogo con l’Ufficio Europeo per l’IA.
Secondo la Presidente dell’EDPB, Talus, le tecnologie di IA possono offrire grandi opportunità e benefici, ma devono essere sviluppate in modo etico e sicuro, rispettando i diritti fondamentali di tutti. L’EDPB sottolinea la necessità di garantire che le innovazioni rispettino i principi del GDPR, a tutela dei dati personali e della trasparenza.
Per quanto riguarda l’anonimizzazione, l’EDPB evidenzia che il livello di anonimato di un modello di IA deve essere valutato caso per caso dalle autorità competenti. Un modello può essere considerato anonimo solo se è altamente improbabile identificare, direttamente o indirettamente, gli individui dai dati utilizzati o estrarre tali dati attraverso interrogazioni al modello. Il documento propone alcune tecniche per dimostrare l’anonimizzazione, mantenendo però un approccio flessibile.
Sul tema del legittimo interesse come base giuridica, il parere analizza le condizioni necessarie affinché questa giustificazione possa essere applicata. È essenziale che il trattamento sia strettamente necessario e che sia rispettato un equilibrio tra i diritti degli individui e gli interessi del titolare del trattamento. L’EDPB considera, ad esempio, applicazioni come assistenti virtuali conversazionali o strumenti di IA utilizzati per migliorare la sicurezza informatica, che potrebbero basarsi sul legittimo interesse a condizione che il trattamento sia giustificato e proporzionato.
Il parere esplora inoltre il concetto di “aspettative ragionevoli” degli individui in merito all’uso dei loro dati. Questo dipende da fattori come la disponibilità pubblica delle informazioni, il contesto e la fonte dei dati, nonché la natura della relazione tra l’individuo e il titolare del trattamento. Quando le analisi mostrano che il trattamento potrebbe avere un impatto negativo sugli interessati, possono essere adottate misure di mitigazione per ridurre tali effetti, come soluzioni tecniche per aumentare la trasparenza o facilitare l’esercizio dei diritti da parte degli individui.
Infine, il documento affronta il tema dei dati trattati illecitamente. Se un modello di IA è stato sviluppato con dati personali ottenuti in modo non conforme al GDPR, ciò potrebbe compromettere la legalità del suo utilizzo, a meno che il modello non sia stato opportunamente anonimizzato.
Considerando la diversità e la rapida evoluzione dei modelli di IA, il parere offre indicazioni utili per una valutazione caso per caso. Parallelamente, l’EDPB sta sviluppando linee guida specifiche su questioni come il web scraping, dimostrando il suo impegno a sostenere un’innovazione tecnologica che sia responsabile e rispettosa dei diritti fondamentali.
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