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Privacy, Twitter aggiorna la politica sul trattamento dei dati personali

Twitter ha annunciato un aggiornamento della sua policy sulla privacy. Il social network ha motivato la scelta affermando che è stata fatta “per migliorare ulteriormente e personalizzare i nostri servizi, collegando gli utenti alle storie, ai marchi e ai contenuti organici che gli interessano di più”. Naturalmente, il modo per godere di tale personalizzazione è consentendo alla società fondata da Jack Dorsey di condividere maggiori informazioni con gli inserzionisti riguardo agli utenti e alle loro abitudini di navigazione. Le modifiche entreranno in vigore il 18 giugno, ma Twitter ha già ampliato le impostazioni della privacy che garantiscono agli user un maggiore controllo permettendo loro la condivisone di dati personali.
 
Entrando nello specifico, ci sono tre grandi cambiamenti nella politica di privacy di Twitter: innanzitutto i dati web resteranno memorizzati più a lungo. Il social network utilizza i cookie per memorizzare le informazioni sugli utenti quando questi visitano un sito che dispone di un tweet incorporato o un pulsante di condivisione di Twitter. Attualmente queste informazioni vengono conservate per 10 giorni, ma dal 18 giugno questo avverrà per una durata di 30 giorni. Unica eccezione sarà fatta per coloro che vivono negli Stati membri dell’Unione europea e per gli utenti che rientrano nell’area dell’Associazione europea di libero scambio (Islanda, Liechtenstein, Norvegia e Svizzera) perché è vietato.
 
Oltre a conservare i dati web più a lungo, Twitter sta cambiando anche il modo di condivisione di tali dati con i suoi partner, ossia gli inserzionisti. La formulazione è ancora vaga, ma i cambiamenti non sono certamente stati fatti per condividere meno.

Infine, Twitter non supporterà più la modalità “Do Not Track”, che poteva essere abilitata nella maggior parte dei browser per impedire agli inserzionisti di monitorare la cronologia personale di navigazione. Twitter afferma che nonostante il suo supporto iniziale “un approccio standard a Do Not Track non si è concretizzato”. Jules Polonetsky, ceo del Future of Privacy Forum ha espresso le sue perplessità e la sua delusione ricordando come fino ad allora Twitter era stato “uno dei pochi brand di rilievo che rispettassero il Do Not Track”.

Perché il gruppo ha cambiato policy? Per gli esperti, gli annunci su misura sono più redditizi di quelli generici. Aziende come Facebook, Google e Twitter offrono gratuitamente i propri servizi e il loro guadagno consiste prevalentemente nella raccolta pubblicitaria. Per i difensori della privacy “l’annuncio di Twitter è una brutta notizia. L’azienda ha abbandonato la Do Not Track policy e ha permesso agli inserzionisti di accedere a più dati utente”, ha dichiarato Marc Rotenberg, presidente del non-profit Electronic Privacy Information Center. “Inoltre tutte le impostazioni sono ora predefinite per la divulgazione, il che significa che gli utenti dovranno entrare e modificare singolarmente le impostazioni della privacy”. In questo modo, Twitter, in forte difficoltà, spera invece di costruire un business model più sostenibile di quello avuto finora.

Alcune impostazioni si possono disattivare entrando nella specifica sezione dell’app o del sito, mentre nel Profilo è presente un nuovo tab – denominato “I tuoi dati” – all’interno del quale sarà possibile vedere quali informazioni vengono raccolte sul proprio conto. 

(fonte Cyber Affairs)

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