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Regolazione e giurisdizione. La procedura di soluzione delle controversie tra operatori dinanzi ad Agcom

di Bruno Carotti 

Il volume “Regolazione e giurisdizione. La procedura di soluzione delle controversie tra operatori dinanzi ad Agcom” è stato presentato lo scorso 6 aprile al convegno svoltosi presso il Senato della Repubblica, che ha avuto ad oggetto lo stesso tema, ma nella più ampia prospettiva della indipendenza delle Autorità.
Sia il volume che il convegno sono stati dedicati al ricordo del Commissario dell’Agcom Antonio Preto, prematuramente scomparso lo scorso novembre.

Il volume – disponibile anche online sul sito della Casa editrice Roma Tre-Press –  raccoglie gli atti del convegno organizzato a Roma Tre nel novembre 2015 sulle procedure di soluzione delle controversie tra operatori, ben sintetizzate nell’espressione “Regolazione e giurisdizione” (si v. il resoconto del convegno sul sito dell’Istituto di ricerche sulla pubblica amministrazione – Irpa, qui).
Come si legge nella quarta di copertina, “l’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni (Agcom), con la Delibera n. 226/15/Cons, ha approvato, in attuazione di quanto disposto dall’articolo 23 del Codice delle comunicazioni elettroniche, il Regolamento concernente la risoluzione delle controversie tra operatori. Il Regolamento, sostituendo il precedente Regolamento n. 352/08/Cons, ha introdotto una serie di rilevanti modifiche: l’estensione dell’ambito soggettivo, la previsione di regole in materia di improcedibilità ed inammissibilità della domanda, la semplificazione di alcuni adempimenti formali, la revisione del procedimento cautelare ed infine alcune precisazioni in merito alla fase decisoria della controversia.Il volume non si è limitato all’esegesi delle nuove disposizioni ma si sofferma sulla portata strategica del Regolamento, sottolineando la doppia anima dello stesso quale strumento di soluzione delle controversie alternativo alla giurisdizione, da una parte, e strumento volto a permettere la cosiddetta regulation by litigation, dall’altra”.
Il volume è aggiornato con le ultime modifiche apportate alla delibera del 2015, rese necessarie dall’attuazione della direttiva n. 2014/61/Ce per la posa delle reti a banda ultra-larga, operata con decreto n. 33 del 2016. Tali modifiche sono culminate nel nuovo regolamento adottato con delibera n. 449/16/Cons. Su tutte, emerge il rapporto tra procedura dinanzi ad Agcom e azione in sede giurisdizionale: quest’ultima, infatti, non può arrestare la prima, una volta che sia stata attivata. Una novità dirompente, che pone difficili interrogativi sul piano della tutela dei diritti.
La centralità del tema è ben illustrata dall’Introduzione del Prof. Andrea Zoppini, curatore del volume, il quale sottolinea, parlando del giudizio e delle sue possibili alternative, che in questa materia ci si trova di fronte a “un profilo che deve possedere il diritto privato della regolazione là dove introduca meccanismi compositivi e alternativi al giudizio. La composizione degli interessi non deve disperdere il valore sotteso alla opzione interpretativa; proprio per questo capace di orientare futuri comportamenti”.
Il volume ha un valore di fondo: costituisce la testimonianza del promotore del regolamento, venuto a mancare prematuramente.
Come riporta la copertina, il volume è infatti pubblicato in ricordo del Commissario Antonio Preto, che aveva speso molte energie per lo studio del nuovo regolamento e per l’organizzazione del convegno richiamato in apertura, che ha dato vita all’opera editoriale. Come ricorda Angelo Marcello Cardani nell’apertura del volume, il Commissario Preto “ci metteva passione, oltre che competenza. Si vedeva da quella inesausta disponibilità a parlare ed interloquire in ogni sede. Dalla voglia di esserci sempre. Dal bisogno di dire ogni volta la sua”.

Il volume è stato presentato in Senato, il 6 aprile 2017 (qui), in occasione di un convegno organizzato dall’Autorità in ricordo del Commissario, per il quale è stato scelto lo stesso titolo, con l’arricchimento di un dibattito generale sull’indipendenza e sul suo valore nell’odierno panorama amministrativo e istituzionale, nazionale ed europeo.
Nel corso del convegno sono state ascoltate voci accademiche, istituzionali e politiche. Al saluto del Vice-Presidente del Senato, Linda Lanzillotta, è seguita l’apertura del Presidente dell’Autorità, Angelo Marcello Cardani, che ha ricordato con vive parole la figura dle Commissario, come si legge nel comunicato stampa dell’Agcom (qui).
Cardani ha quindi presentato un video messaggio registrato del Presidente del Parlamento europeo, Antonio Tajani, amico e collega di Antonio Preto, che ne ha lasciato un vivo ricordo umano e professionale, soprattutto in relazione alla comune esperienza in Commissione europea.
In un primo panel sono stati ascoltati gli interventi di quattro Professori universitari: Marco Lamandini (Diritto commerciale a Bologna), che ha trattato il tema della co-vigilanza, unendo una prospettiva privatistica a quella del rafforzamento dell’indipendenza; Giulio Napolitano (Diritto amministrativo a Roma Tre), che, dopo aver ricordato come il Commissario concepisse l’indipendenza come un sano e solido rispetto della legge, ha sottolineato il ruolo della competenza, la centralità della cooperazione, la dimensione sovranazionale e la difficoltà di creare regolatori europei; Gian Michele Roberti (Diritto dell’Unione europea alla Sapienza), che ha analizzato temi e problemi dettati dalla normativa europea e dalla sua applicazione, anche nella lettura offerta dalla giurisprudenza; Andrea Zoppini (Diritto privato a Roma Tre), che, riagganciandosi all’intervento iniziale, ha accennato al tema privatistico del board assessment delle società private, per poi ricordare l’origine del volume soffermandosi sul costante e approfondito lavoro svolto dal Commissario.
Quindi, è stata la volta di un secondo panel, di natura istituzionale, in cui si è parlato del valore dell’indipendenza per le istituzioni. Ne hanno parlato l’On. Renato Brunetta, che ha ricordato l’esordio della disciplina europea di settore e la necessità di ritrovare regole coerenti per tutti i soggetti coinvolti, al fine di evitare distorsioni dell’ordinamento e freni allo sviluppo; Cosimo Ferri, Sottosegretario alla Giustizia, che ha ricordato alcune iniziative congiunte con il Ministero, la bontà di forme di cooperazione rispettose dei relativi ruoli e la necessità di perseguire e tutelare i “nuovi diritti”, come avviene con i minori; il Sen. Luigi Zanda, che ha ricordato il complesso disegno istituzionale delle autorità, la loro origine, il percorso seguito negli anni alla ricerca del loro nucleo, i disegni di legge presentati nelle scorse legislature volti a conferire un quadro unitario delle autorità.
Ha concluso il convegno il Prof. Sabino Cassese (School of Government, Luiss), che, in un quadro d’insieme tanto complesso nella sostanza quanto chiaro e lineare nell’esposizione, ha tracciato un quadro sul grado di indipendenza delle autorità, sul significato dell’indipendenza e sui fattori che possono metterla in crisi in prospettiva futura.
Un monito a seguire con attenzione le vicende di istituzioni ormai centrali nel complesso panorama economico e sociale odierno, il cui ruolo non sempre è riconosciuto e saldamente difeso e che, invece, andrebbe ancor più promosso.
Nella richiamata pagina della casa editrice, Roma Tre-Press, è disponibile il volume integrale e, separatamente, i singoli contributi (qui).

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