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Riduzioni di prezzo: la Corte di Giustizia dell’UE chiarisce le regole per le promozioni

Una recente controversia sollevata da un’associazione tedesca di consumatori contro il discount Aldi Süd ha portato all’attenzione del giudice tedesco e della Corte di Giustizia dell’Unione Europea la questione del corretto calcolo delle riduzioni di prezzo pubblicizzate. L’associazione ha contestato l’uso da parte di Aldi Süd di promozioni in cui venivano indicati “prezzi sensazionali” nei volantini settimanali, sostenendo che il metodo di calcolo delle riduzioni non fosse conforme alle norme dell’Unione Europea.
Secondo l’associazione, Aldi avrebbe calcolato le riduzioni sulla base del prezzo immediatamente precedente all’offerta (ad esempio, 1,69 euro per le banane), anziché utilizzare il prezzo più basso praticato negli ultimi 30 giorni, come richiesto dal diritto dell’Unione Europea. Nel caso in esame, il prezzo più basso negli ultimi 30 giorni era in realtà di 1,29 euro, lo stesso del prezzo dichiarato come “ridotto”. L’associazione sosteneva che semplicemente indicare il prezzo più basso degli ultimi 30 giorni nell’annuncio non fosse sufficiente per rispettare la normativa.
Il giudice tedesco ha quindi chiesto chiarimenti alla Corte di Giustizia, che ha stabilito che una riduzione di prezzo, annunciata con formule promozionali o percentuali, deve essere calcolata sulla base del prezzo più basso applicato dal venditore nei 30 giorni precedenti. Questa regola mira a evitare che i commercianti possano aumentare artificialmente i prezzi prima di annunciare una promozione, inducendo così i consumatori in errore con false riduzioni di prezzo.
La decisione della Corte chiarisce ulteriormente le regole in materia di pubblicità e tutela dei consumatori, impedendo pratiche commerciali ingannevoli nel contesto delle promozioni.
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