Oreste Pollicino* e Pietro Dunn, in “Intelligenza artificiale e democrazia” (Egea), esplorano l’impatto dell’intelligenza artificiale…
Robo Advice e Robo Advisor: millennials e post-millennials
Dentro la pubblicazione del 7° quaderno FinTechn sono state esplorate le opportunità e i rischi derivanti dall’applicazione dell’innovazione tecnologica all’offerta dei servizi finanziari.
L’indagine parte da una collaborazione più ampia, nata nel 2006, tra Consob e diverse università italiane. La ricerca si è incentrata sul robo advice. Nello specifico, si è analizzato il comportamento di una particolare fascia di clienti chiamati robo advisor, ossia i cosiddetti millennials e post-millenials, che, secondo un approccio evidence based, potrebbero essere tenuti in considerazione nell’ambito di specifiche iniziative a tutela dell’investitore.
L’obiettivo dello studio è quello di di verificare se la propensione di un individuo a seguire una raccomandazione di investimento cambi a seconda che il consiglio venga formulato da un consulente umano, ovvero da un robo advisor, o meno.
Il team di ricerca sta lavorando grazie ai dati ed alle evidenze raccolte nell’ambito di un esperimento di laboratorio, disegnato e organizzato in linea con le indicazioni dell’economia sperimentale, che ha coinvolto circa 180 studenti della Luiss.
Dai risultati emerge che la probabilità che un individuo segua una raccomandazione di investimento non dipende dalla natura del consulente (ossia prescinde dal fatto che il consulente sia fisico o digitale), ma nasce dal divario tra la scelta effettuata in autonomia prima di ricevere il consiglio e la scelta raccomandata dal consulente.
Nel dettaglio, la probabilità che l’investitore sia disposto a seguire le indicazioni del consulente (umano o robo) aumenta se il portafoglio consigliato coincide con quello precedentemente scelto in autonomia. Questo risultato può trovare spiegazione da una propensione al cosiddetto ‘confirmation bias’ (ossia l’attitudine a considerare tra le informazioni disponibili soprattutto quelle che confermano ipotesi e opinioni preesistenti).
Dallo studio è emerso come la scelta, nei casi in cui differisce da una raccomandazione ricevuta, segua i consigli più frequentemente se formulati da un consulente umano e come, sempre i soggetti, siano invece meno propensi a seguire consigli formulati da un algoritmo. Le studentesse partecipanti all’esperimento, si è visto, propendono a seguire i consigli ricevuti da un consulente umano se il consulente è una donna rispetto al caso in cui la raccomandazione venga formulata da un uomo.
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