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Slot machine, ora il gioco è solo per maggiorenni. Rischio privacy?

Dal primo gennaio scorso i giocatori di videolottery e slot machine devono dimostrare di avere un’età di almeno 18 anni. La «giocata» è possibile solo inserendo la tessera sanitaria nell’apposita fessura: in caso di documento scaduto o di minorenne la sessione di gioco non ha neppure inizio. Una novità prevista nel Decreto Dignità e che, per i gestori, avrebbe avuto un costo complessivo di circa 10 milioni di euro per adeguare le macchinette.

Un cambiamento legittimo, che lascia spazio a qualche dubbio. La principale incertezza deriverebbe proprio dalla possibilità di essere tracciati. «Inserendo il documento ogni nostro dato viene segnalato. La privacy è solo un lontano ricordo», lamenta qualche habitué delle sale slot a Brescia. Niente di più sbagliato però, il decreto parla chiaro: «le modalità di accertamento della maggiore età avvengono mediante l’estrazione delle informazioni registrate nelle prime due tracce della banda magnetica senza essere memorizzate nelle banche dati del sistema di gioco Vlt».

Perplessità riscontrate anche da Marco Sandoni, referente della «Sisal Wincity» di via Volta. «Sono molti ad aver paura di una possibile tracciabilità, ma li abbiamo già tranquillizzati – sottolinea -. Pian piano si abitueranno, dopotutto è come andare a comprare un pacchetto di sigarette al distributore automatico.

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