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Copyright, la Corte di giustizia europea dà ragione a Google

La Germania, nel 2013 – seconda in Europa dopo la Spagna – recependo le istanze degli editori di giornali ha introdotto nel suo Ordinamento una legge con la quale ha vietato l’utilizzo degli snippet – la manciata di caratteri con la quale i motori di ricerca provano a dare agli utenti un’idea circa il contenuto delle pagine indicizzate – in assenza di preventiva autorizzazione del titolare dei diritti d’autore.

Una misura controversa all’epoca e che è stata, più di recente, protagonista del recente dibattito sulla riforma europea del diritto d’autore nell’ambito della quale, alla fine, si è prevista una misura assolutamente analoga che, nei prossimi anni, gli Stati membri dovranno implementare.

Il 12 settembre la Corte di giustizia dell’Unione europea ha dichiarato la legge tedesca illegittima perché la Germania, prima di farla entrare in vigore, avrebbe dovuto comunicarla alla Commissione europea per farne verificare la compatibilità con le regole del mercato interno.

Il risultato è che ora gli editori tedeschi che hanno trascinato Google in Tribunale contestandole di aver utilizzato, come snippet, i loro contenuti e chiedendo un risarcimento dei danni si vedranno respingere le loro domande. E che il Governo di Berlino dovrà ricominciare tutti da capo, a questo punto, realisticamente, recependo la Direttiva.

Non è una risposta di merito quella dei Giudici del Lussemburgo, non stanno dicendo di no all’idea che gli snippet possano essere coperti dal diritto d’autore o da qualcosa che gli rassomigli ma, quella di oggi, è, comunque, una Sentenza educativa: quando si tratta di governare il futuro, correre, bruciare le tappe, agire mossi dalle “grida” di qualcuno contro qualcun altro, generalmente, non produce niente di buono.

Fonte: L’Espresso

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