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Social media al terzo posto tra le fonti di informazione per gli investimenti: crescono le criptovalute tra le famiglie italiane
I social media si posizionano al terzo posto tra le principali fonti di informazione per le famiglie italiane quando si tratta di prendere decisioni di investimento, superando la carta stampata e i giornali online. Secondo l’ultimo Rapporto della Consob sulle scelte di investimento delle famiglie italiane, pubblicato il 30 luglio 2024, solo Internet e la televisione precedono i social media nella classifica delle fonti più utilizzate per orientarsi su come impiegare i propri risparmi.
La tendenza all’uso dei social media è particolarmente forte tra i giovani, le donne, coloro che hanno minori conoscenze finanziarie di base e chi dispone di somme più ridotte da investire. Tuttavia, questa crescente dipendenza dai social media comporta un maggiore rischio di esposizione a frodi finanziarie e decisioni d’investimento non consapevoli.
Il rapporto, giunto alla sua nona edizione, per la prima volta include una sezione dedicata alle fonti di informazione utilizzate dalle famiglie italiane. L’indagine, condotta nel primo trimestre del 2024 su un campione rappresentativo di oltre 2.000 investitori, mostra che il 67% degli intervistati si affida a Internet per raccogliere informazioni sugli investimenti. La televisione segue con il 43%, mentre il 36% utilizza i social media, una percentuale quasi pari a quella di chi si affida ai siti o alle app degli intermediari finanziari. La carta stampata e le testate online sono utilizzate dal 34% degli intervistati, mentre i siti delle istituzioni sono scelti dal 33%.
L’importanza dei social media come fonte d’informazione finanziaria è ancora più marcata tra i giovani tra i 18 e i 34 anni (58%), tra le donne (42% rispetto al 34% degli uomini), tra le famiglie con disponibilità inferiori ai 50.000 euro (41% contro il 33% di chi ha risorse maggiori) e tra coloro con un basso livello di educazione finanziaria (55% rispetto al 33%). Tuttavia, quando si passa alla decisione finale su come investire, solo il 3% degli intervistati segue le indicazioni trovate sui social media.
Un altro dato rilevante emerso dal rapporto è la crescente diffusione delle criptovalute tra le famiglie italiane. Dal 2022 al 2024, la percentuale di chi dichiara di possedere criptovalute nel proprio portafoglio è più che raddoppiata, passando dall’8% al 18%. Nonostante ciò, non sempre questa scelta è supportata da una conoscenza approfondita delle caratteristiche di questo tipo di asset digitale. Gli investimenti sostenibili sono anch’essi in aumento, rappresentando il 20% del portafoglio degli intervistati nel 2024 rispetto all’11% del 2022.
Il rapporto evidenzia inoltre che, nella maggior parte dei casi, il decisore finanziario all’interno della famiglia è colui che percepisce il reddito più alto, solitamente un uomo di 51 anni. Questo dato conferma il persistente divario di genere che caratterizza il contesto italiano, sia in termini retributivi che socio-culturali. Infine, l’obiettivo principale nelle scelte di investimento rimane la protezione del capitale (81%), mentre il 55% degli intervistati mira alla crescita del capitale.
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