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Tlc: intesa su riforma Codice Ue, da 5G a spettro

Avanza la riforma Ue del codice delle telecomunicazioni, un ampio pacchetto di provvedimenti che va dallo sviluppo del 5G sino alla gestione dello spettro delle frequenze radio.
I 28 hanno trovato un’intesa e si sono accordati sul mandato negoziale di cui investire la presidenza estone dell’Ue. Previa conferma da parte dell’Europarlamento, la prima fase negoziale sul Codice europeo delle comunicazioni elettroniche tra Consiglio, Parlamento e Commissione Ue potrebbe già avvenire entro fine mese.
“La presidenza estone ha ottenuto questo mandato prima del previsto, ora faremo ogni sforzo per raggiungere un progresso solido nelle discussioni con il Parlamento entro fine anno”, in quanto “il sostegno unanime per la nostra proposta dimostra l’impegno del Consiglio a realizzare il mercato unico digitale”, in linea con gli impegni presi a più riprese dai 28 a Tallinn
La Commissione ha proposto un nuovo, complessivo codice europeo delle comunicazioni elettroniche che contiene norme semplificate grazie alle quali le imprese potranno con maggiore celerità investire in nuove infrastrutture di qualità, in tutti i paesi dell’UE, sia localmente che oltreconfine.
Nel prossimo decennio (entro il 2025) gli investimenti mobilitati dal nuovo quadro potrebbero far aumentare il nostro PIL di 910 miliardi € e creare 1,3 milioni di nuovi posti di lavoro.
In particolare il Codice contiene numerosi provvedimenti tecnici, tra cui misure per favorire gli investimenti nel 5G e banda ultralarga, un sistema di assegnazione delle licenze per lo spettro (25 anni di durata con revisione dopo 10), una serie di misure per i consumatori e la richiesta di tagliare i costi delle chiamate internazionali oltre al rafforzamento del Berec, l’autorità tlc Ue, e un sistema di 112 ‘al contrario’, che segnala situazioni di pericolo ai cittadini.
Secondo gli esperti, il testo dell’Europarlamento dà il via libera al modello ‘wholesale-only’, che per esempio in Italia è quello seguito da Open Fiber. Questo instaura un regime specifico per quegli operatori che concentrano risorse solo nel roll-out di infrastrutture ultrabroadband il cui accesso è concesso, a condizioni non discriminatorie, ad altri operatori.
Oltre al codice, la Commissione ha presentato e un piano d’azione per avviare in tutta l’UE, a partire dal 2018, l’installazione del 5G. Due milioni di posti di lavoro potrebbero essere creati nell’UE grazie a questo piano.
Un’altra iniziativa chiave legata al Codice delle Telecomunicazioni è il pacchetto sulla connettività,la cosiddetta WiFi4EU, che punta ad aiutare le comunità a offrire a tutti i cittadini punti di accesso wi-fi gratuito (ulteriori informazioni qui).