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UE: Horizon 2020 per la sicurezza informatica

Dopo aver messo a punto una serie di misure di carattere normativo – Direttiva Nis e Gdpr su tutte – l’Unione europea intende investire nuove risorse economiche sulla sicurezza informatica. Attraverso il programma Horizon 2020, Bruxelles ha stanziato 35,6 milioni di euro, destinati a finanziare progetti specifici.
Lo farà con due inviti – che scadranno il 24 agosto – a presentare idee relative al sovvenzionamento di partnership pubblico-private (Ppt) su temi come l’identità digitale, la salvaguardia e la riservatezza dei dati, e le cyber minacce. Le offerte sono contenute nella sezione ‘Sfide della società’ (Societal Challenges) di Horizon2020 per ciò che concerne la ‘Digital security’.
La prima call, la Ds-07-17, mira, spiega la descrizione, allo sviluppo di “nuovi approcci per fornire alle organizzazioni” la necessaria consapevolezza “in relazione alle minacce alla sicurezza informatica, consentendo loro di individuare e rispondere rapidamente ed efficacemente a sofisticati cyber attacchi”, attraverso la creazione di “ambienti di simulazione e materiali di addestramento innovativi”.
La soluzione da elaborare, prosegue il testo, “può sfruttare tecniche come l’analisi di anomalie, strumenti di visualizzazione, big data, threat analysis, deep-packet inspection, analisi di protocolli, nonché la ricerca interdisciplinare per contrastare gli attori malevoli e le loro metodologie”.
La seconda call (Ds-08-2017) è incentrata invece sulla privacy e sull’uso sempre più massiccio che i servizi online e i dispositivi fanno – negli ambienti più svariati, inclusi imprese e istituzioni – dei dati personali degli utenti, che vanno pertanto adeguatamente protetti.
I progetti che saranno finanziati dai due inviti potranno essere “iniziative innovative” composte da “attività per la produzione di piani, progetti e disegni per prodotti, processi o servizi nuovi, migliorati o cambiati” (finanziate fino al 70% dei costi ammissibili), ma anche “iniziative di ricerca e innovazione” consistenti in “test e validazione su prototipi in piccola scala in un ambiente simulato o in laboratorio”, operazioni di “ricerca applicata o di base” e “di sviluppo e integrazione tecnologica” (con un sostegno fino al 100%).
Le proposte possono essere inoltrate anche da università, istituti di ricerca ed enti (anche pubblici) e piccole e medie imprese.