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UE propone una direttiva per rafforzare le autorità nazionali antitrust

La Commissione europea ha proposto nuove norme che consentiranno alle autorità nazionali garanti della concorrenza di applicare più efficacemente la legislazione antitrust dell’UE, dotandole di tutti gli strumenti necessari per conseguire tale obiettivo.

La Commissaria responsabile della politica di concorrenza, Margrethe Vestager, ha dichiarato: “Le norme antitrust dell’UE migliorano il funzionamento dei mercati e a tal fine le autorità garanti della concorrenza degli Stati membri collaborano strettamente con la Commissione. Ecco perché vogliamo che tutte queste autorità nazionali siano in grado di adottare decisioni in piena autonomia e dispongano di strumenti efficaci per reprimere e sanzionare eventuali violazioni. Non dimentichiamo che un mercato unico ben funzionante rappresenta un vantaggio sia per le imprese che per i consumatori europei.”

Il Vicepresidente responsabile per l’Occupazione, la crescita, gli investimenti e la competitività, Jyrki Katainen, ha dichiarato: “La Commissione rafforzerà il partenariato con tutte le autorità nazionali garanti della concorrenza per migliorare il funzionamento del mercato unico e avvicinarsi ai cittadini e alle imprese in tutta l’UE.”

Per l’applicazione delle norme antitrust dell’UE la Commissione europea e le autorità nazionali garanti della concorrenza degli Stati membri collaborano strettamente nel quadro della rete europea della concorrenza (European Competition Network, ECN). Tale rete favorisce un’applicazione coerente delle norme antitrust dell’UE da parte di tutte le autorità competenti. Dal 2004 la Commissione e le autorità nazionali garanti della concorrenza hanno adottato più di 1000 decisioni, indagando su un ampio ventaglio di casi in tutti i settori dell’economia. Dal 2004 al 2014 le autorità nazionali hanno adottato più dell’85% di tutte le decisioni di applicazione delle norme antitrust dell’UE.

L’attuale proposta della Commissione intende conferire maggiori poteri alle autorità garanti della concorrenza degli Stati membri, facendo sì che, nell’applicare la stessa base giuridica, esse dispongano di strumenti di applicazione adeguati, creando in tal modo un vero e proprio spazio comune di applicazione delle norme sulla concorrenza.

Il luogo ove ha sede una data impresa all’interno del mercato unico non dovrebbe essere rilevante ai fini dell’applicazione delle norme sulla concorrenza. Dando alle autorità nazionali i mezzi per agire in modo efficace, la proposta della Commissione intende contribuire alla realizzazione di un autentico mercato unico, promuovendo l’obiettivo globale di creare mercati competitivi e di favorire l’occupazione e la crescita.

La proposta di introdurre nuove norme fa seguito alla consultazione pubblica, avviata dalla Commissione nel novembre 2015, sul conferimento di maggiori poteri alle autorità nazionali garanti della concorrenza allo scopo di aumentarne l’efficacia. Una volta adottate, le norme proposte forniranno alle autorità nazionali un pacchetto minimo di strumenti comuni, nonché poteri di applicazione efficaci, garantendo che esse:

a) agiscano in maniera autonoma nell’applicare le norme antitrust dell’UE e operino in modo del tutto imparziale, senza prendere istruzioni da enti pubblici o privati;

b) dispongano delle risorse finanziarie ed umane necessarie per svolgere il proprio lavoro;

c) abbiano tutti i poteri necessari per raccogliere qualunque prova pertinente, quale il diritto di ispezionare i telefoni cellulari, i computer portatili e i tablet;

d) abbiano strumenti adeguati per imporre sanzioni proporzionate e dissuasive in caso di violazioni delle norme antitrust dell’UE. La proposta contiene anche norme sulle responsabilità della società madre e sulle imprese subentranti, così da impedire che un’impresa possa sfuggire ad eventuali ammende mediante una ristrutturazione societaria. Un aspetto importante concerne inoltre la possibilità delle autorità nazionali di imporre il pagamento di ammende alle imprese responsabili di infrazioni che non abbiano sede legale nel loro territorio, visto il numero sempre crescente di società operanti a livello internazionale;

e) dispongano di programmi di trattamento favorevole coordinati miranti ad incoraggiare le imprese a denunciare l’esistenza di cartelli illegali presentando prove al riguardo. Aumenterà in questo modo la motivazione generale delle imprese a prender parte a tali programmi e a dichiarare la propria partecipazione ad un cartello.

La proposta della Commissione sottolinea l’importanza dei diritti fondamentali delle imprese e obbliga le autorità a rispettare, nell’esercizio dei loro poteri, le garanzie che tutelano adeguatamente tali diritti, conformemente alla Carta dei diritti fondamentali dell’UE.

La proposta riguardante le nuove norme assume la forma di una direttiva e, come tale, consentirà di rispettare le specificità nazionali. La direttiva sarà ora trasmessa al Parlamento europeo e al Consiglio per adozione, in linea con la normale procedura legislativa. Una volta adottata, gli Stati membri dovranno recepirne le disposizioni nei rispettivi ordinamenti nazionali.

Dalla sua entrata in vigore, il 1º maggio 2004, il regolamento (CE) n. 1/2003 del Consiglio ha contribuito a un’applicazione più rigorosa delle norme antitrust all’interno dell’UE, modernizzando l’applicazione delle norme UE concernenti le pratiche commerciali restrittive (articolo 101) e lo sfruttamento abusivo di una posizione dominante sul mercato (articolo 102). Il regolamento ha posto fine al precedente sistema di notifica alla Commissione di eventuali accordi da parte delle imprese, a fini di approvazione ai sensi delle norme antitrust, e ha permesso alle autorità garanti della concorrenza e alle giurisdizioni degli Stati membri di dare un maggior contributo all’applicazione delle norme europee in questo settore. Ha inoltre istituito la rete europea delle autorità garanti della concorrenza (ECN), nel cui ambito la Commissione e le autorità nazionali competenti coordinano l’applicazione delle norme antitrust dell’UE.

Per rendere più efficace l’applicazione delle norme da parte delle autorità nazionali garanti della concorrenza, la comunicazione della Commissione “Dieci anni di applicazione delle norme antitrust ai sensi del regolamento (CE) n. 1/2003: risultati e prospettive future” (COM (2014) 453) ha individuato una serie di possibili settori d’intervento.

Come seguito a tale comunicazione, tra il novembre 2015 e il febbraio 2016 la Commissione ha svolto una consultazione pubblica e ha sondato il terreno per individuare eventuali possibilità d’intervento concreto sia con le autorità nazionali garanti della concorrenza che con i ministeri degli Stati membri.

Il 19 aprile 2016 la commissione per i problemi economici e monetari del Parlamento europeo e la Direzione generale della Concorrenza della Commissione hanno organizzato congiuntamente un’audizione pubblica su come conferire maggiori poteri alle autorità nazionali garanti della concorrenza, così da aumentarne l’efficacia nell’applicazione delle norme.

24 marzo 2017

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